LATINA- E’ il ritrovo preferito degli appassionati di basket di Latina, non cambierà mai. Ci sono dei locali che diventano, negli anni, sinonimo di qualcosa. «Turi Rizzo”, a Latina nella centralissima via Pio VI, vuol dire da sempre pasticceria, con l’aggiunta possibilmente di «siciliana». Nel 1957 Salvatore Rizzo, detto «Turi» e Alfredo Bruni detto «Dedo», decisero di aprire un bar-pasticceria e gelateria nelle vicinanze delle vecchie autolinee. Turi Rizzo – scomparso molti anni or sono – era di Pantelleria, i Bruni invece provenivano da Tunisi, anche se il marchio Doc della famiglia proviene da San Gimignano, in Toscana. Una bella accoppiata nel nome soprattutto della pasticceria. Cominciarono a sfornare cannoli, cassatine, tegole, biscotti alla mandorla, sfingioni alla crema di ricotta. Quel locale era diventato un punto di riferimento, specialmente la domenica mattina, per tutte le famiglie arrivate a Latina dal Nord Africa. Poi, nei primi anni Settanta, quando la società Pallacanestro Latina attrezzò un pallone tensostatico in via Pio VI grazie a Pino D’Alessandro, la pasticceria è stata simbolo anche di basket. Sul marciapiede di via Piovi (così una radio privata reclamizzava la pasticceria) si sono prese decisioni importanti nel mondo della palla a spicchi: acquisti, cessioni, talvolta è volato anche qualche cazzotto con immediata riconciliazione davanti a dei «diplomatici», le paste che piacciono ai clienti abituali. Naturalmente, alla fortuna del locale hanno contribuito le tre sorelle Rizzo. Bruno Bruni ha cambiato radicalmente il look della pasticceria, creando anche un attrezzato wine-bar. «Dovevamo farlo – disse Bruno il giorno dell’inaugurazione – quasi un obbligo verso la nostra affezionata clientela. Abbiamo modificato tutto, al di fuori delle nostre classiche ricette di pasticceria che non tramonteranno mai. I nostri genitori, tutta la famiglia, sono rimasti contenti delle nostre iniziative, non avrebbero visto di buon occhio la cessazione di attività di un locale storico della città». Sono stati in tanti i personaggi famosi a visitare la pasticceria «Turi Rizzo», da Carlo Verdone a Bernardo Bertolucci, Nino Manfredi. Tra i politici di rilievo nazionale il più presente era Giorgio Almirante visto che sopra il locale c’era la sede del Movimento sociale italiano. I cestofili pontini non mancano mai, discuterebbero ore del loro sport preferito, andare da Turi è un obbligo e un piacere infinito. Lì da sempre si decidono le sorti della palla a spicchi di casa nostra, una sorta di comitato centrale di un partito politico, un consiglio dei ministri in servizio permanente. E’ bello frequentarlo, la chiusura, causa Coronavirus, ha cambiato le nostre abitudini, quando il bar riaprirà brinderemo davanti a una palla a spicchi. Preparatevi amici miei.

 


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.