CASSINO – Un pastore della chiesa evangelica originario del Cassinate è stato arrestato per violenza sessuale continuata sulle figlie minorenni ed è stato estradato in Italia dalal Scozia dove era stato fermato lo scorso 23 dicembre in esecuzione di un mandato d’arresto europeo emesso dal gip del tribunale di Cassino. Nella serata di ieri, giovedì 20 maggio, è atterrato in Italia, all’aeroporto di Fiumicino. Portato dagli agenti del commissariato di Cassino a Rebibbia, deve rispondere di violenza sessuale, reiterata nel tempo e aggravata dal vincolo genitoriale.
I fatti si sono consumati tra le mura domestiche e sono iniziati diversi anni fa sull’isola di Ponza dove l’uomo viveva con la propria famiglia. I poliziotti, grazie alle testimonianze raccolte e ad accurati servizi tecnici, hanno potuto ricostruire i contorni della terribile vicenda consentendo di comprovare i ripetuti abusi sessuali compiuti dal padre nei confronti delle figlie, già a partire dai 4 anni di età.
Le numerose prove raccolte hanno fatto emergere uno spaccato di violenze quotidiane, durate fino al 2019, quando una delle figlie, ormai maggiorenne, si è ribellata anche grazie all’aiuto di un altro pastore e di una psicologa.
La ragazza aveva anche tentato invano di convincere la madre e le altre sorelle a ribellarsi, anche loro vittime e succubi dell’uomo. Il pastore, temendo che a suo carico potesse essere stata sporta una denuncia, si era organizzato per trasferirsi nel Regno Unito, insieme alla moglie e agli altri figli, così da far perdere le proprie tracce e ricostruirsi una vita nell’anonimato. La giovane però, appreso dell’imminente trasferimento, ha deciso di raccontare tutto all’autorità giudiziaria, permettendo l’arresto del padre, riuscito nel frattempo a lasciare l’Italia e a stabilirsi in un piccolo villaggio non lontano da Edimburgo.
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