Titolo: Zombie
Regia: Giorgio Diritti
Soggetto: Djani Mirchev
Sceneggiatura: Cristina Perico
Musiche: Maichol Bondanelli, Sergio Bachelet
Produzione Paese: Italia, 2020
Durata: 13 min.
Cast: Elena Arvigo, Greta Buttafava, Sara Dho, […]
È il giorno di Halloween, il giorno legato alla morte. Camilla (Greta Buttafava) è fuori da scuola. Cerca con gli occhi il padre, ma ad aspettarla è la madre, Paola (Elena Arvigo), che la porta in pasticceria e le dice di prendere quello che vuole: è un giorno speciale. Una volta a casa, Paola traveste la figlia da zombie: sta arrivando l’atteso momento del dolcetto o scherzetto che in modo subdolo sottintende una minaccia per ottenere una gratificazione. Un cappuccio con due fori sugli occhi copre il volto di Camilla, che osserva il paese animarsi per la festa dei morti passeggiando per le vie del paese mano nella mano con la madre che però la conduce per vicoli e strade deserte. Ad un certo punto Paola si ferma e fa una foto a Camilla che sta suonando ad una porta per l’usanza della festa: dolcetto o scherzetto? Una donna che le apre e le dona dei dolci, ma su in fondo alle scale c’è un uomo. Quella donna e quell’uomo forse conoscono Camilla?
Il cortometraggio Zombie è diretto da Giorgio Diritti, regista pluripremiato per il film d’esordio Il vento fa il suo giro (2005) e, ultimamente, per il magnifico e pluripremiato film con Elio Germano, Volevo nascondermi sulla vita del pittore Ligabue.
Il titolo forse allude ad un “corpo a cui è stata tolta l’anima”, un corpo ambulante che va alla ricerca di quell’anima che solo ambedue i genitori le possono dare.
Il regista, attraverso il suo realismo intriso di molteplici sottintesi, induce lo spettatore a riflettere su temi scottanti – come la separazione dei genitori, le loro contraddizioni e i loro conflitti – che investono i bambini sin dalla loro tenera età e che possono influire negativamente sul loro avvenire e sul loro comportamento e creare dei traumi irreversibili. Infatti, egli sostiene:«Durante gli incontri del corso fatto a Bobbio, ho cercato assieme ai miei collaboratori di stimolare i partecipanti a parlare delle loro esperienze personali, di sentire quali fossero le loro ‘urgenze’. Ne sono nati, tra gli altri, alcuni soggetti che esprimevano le difficoltà, le sofferenze, i traumi delle separazioni coniugali, viste dal punto di vista dei figli. Ho pensato quindi di realizzare Zombie perché è una sintesi in cui si fondono le contraddizioni di un momento di festa molto sentito dai bambini (Halloween) con le solitudini e distorsioni conflittuali di genitori che, nella loro incapacità di distinguere i ruoli, trasformano un po’ tutti in ‘morti viventi’. Se la divisione, anziché separazione possibile, si trasforma in scissione distruttiva, i figli diventano vittime inconsapevoli ed in alcuni casi strumentali di questi conflitti, rischiando di subire un’alienazione parentale. Una riflessione su quei traumi infantili che resteranno nel tempo e che i bambini certo non meritano».
Zombie, nato da un lavoro di gruppo, al contempo personale e introspettivo, è stato realizzato in chiusura del corso di sceneggiatura e regia, “Dall’idea al set”, curato da Giorgio Diritti per la Fondazione Fare Cinema di Marco Bellocchio, con i ragazzi del corso sul tema dei rapporti figli – genitori. Le riprese si sono svolte in sei giorni, nel mese di novembre 2019, tra le strade di Bobbio.
Filmografia
Cappello da marinaio (corto, 1990), Quasi un anno (film TV,1993), Quasi un anno (Film TV, 1994), Il vento fa il suo giro (2005), L’uomo che verrà (2009), Un giorno devi andare (2013), Volevo nascondermi (2020).
Francesco Giuliano
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