Alle origini del Cacciucco con Simone Bocca

Alla scoperta del piatto simbolo della gastronomia livornese tra storia e leggenda

247

LIVORNO – Folklore, tradizione e luoghi, il Cacciucco Pride non è una sagra ma è una festa della gastronomia livornese integrata con le unicità della città, così è stata presentata l’ottava edizione della manifestazione. Con il Cacciucco si affondano le radici nella tradizione agroalimentare, roba per palati forti ci spiega Simone de Vanni, meglio noto come “Il Bocca”: “Perché il Cacciucco in origine nasce come una composizione, quindi non è né una minestra né una zuppa, ma un piatto col pesce povero che veniva scartato e il pomodoro veniva aggiunto per “ammazzare” il sapore forte del pesce che andava a male. Bisogna pensarw che all’epoca non c’erano mica i congelatori e il pesce dopo tre ore già puzzava!”. Simone Bocca dal 2012 è protagonista insieme all’amico Andrea Giovannini che lo ritrae alla telecamera, della fortunata esperienza “Il Bocca Tv”, il canale tematico on line e anche su YouTube, dedicato alla cucina tradizionale livornese e Toscana, di cui il Bocca è uno dei massimi esperti. Per quanto riguarda il Cacciucco Pride, la manifestazione gastronomica organizzata con il patrocinio del Comune di Livorno e la collaborazione dei migliori ristoranti livornesi, Simone ne rappresenta un punto fermo, fin dagli albori della manifestazione. Erano i tempi della Trattoria “Da Undici” in via Bassa sul Pontino, che oggi non esiste più: “Il Cacciucco Pride è una maniera per far conoscere la nostra città nel mondo, ma dobbiamo ancora migliorarci e il lavoro da fare è ancora tanto. Passo passo ci stiamo facendo conoscere in tutta la Toscana ma dobbiamo stare attenti a come ci facciamo pubblicità, esiste una pubblicità positiva e una pubblicità negativa”. Simone è sempre indaffaratissimo, da poco reduce dal Brodetto Fest di Fano, la rassegna dedicata alla zuppa di mare marchigiana, adesso è impegnato per il Cacciucco Pride come giudice e conduttore del contest tra i tredici ristoranti livornesi classificati con le cinque “c” della parola Cacciucco al posto delle famose cinque stelle. Grazie a Simone andiamo a scoprire le origini di sua maestà il Cacciucco, e scopriamo una storia a metà tra tradizione e leggenda, affascinante e misteriosa: “È un piatto che proviene dalla tradizione povera, a Livorno si faceva anche la minestra coi “sassi” di mare, le pietre e basta, per dare sapore all’acqua e poi ci si mangiava due crostoni di pane. Anche il baccalà coi ceci era un piatto povero livornese ma adesso con quello che costa il pesce non lo è più. Le cose sono cambiate, benessere, progresso e ricchezza hanno cambiato tutto. Al Caciucco ebraico, la minestra dei poveri, si aggiungeva aglio, peperoncino e pomodoro per togliere i sapori forti al pesce e poi nella tradizione gastronomica livornese il pomodoro passerà come elemento base per quasi tutti i piatti. Le ricette ebraiche della comunità sefardita spagnola e portoghese arrivata a Livorno con le Leggi Livornine sono le origini del Cacciucco, insieme ai primi semi di pomodoro importati dall’America. Ma a Livorno amiamo molto le storie e le leggende. Una di queste ci porta a Smirne in Turchia dove un marinaio turco, figlio di una vedova di un pescatore, si narra che venisse mandato dalla madre in barca a raccogliere il pesce avanzato che poi lei cucinava tagliato a pezzetti chiamati “caciuk” in turco, da cui l’origine del piatto e del suo nome. Più divertente è la leggenda legata al guardiano dell’antico faro di Livorno che era abituato a farsi la frittura di pesce utilizzando l’olio della lanterna, fino a che non fu sgridato dai Medici, poiché l’olio all’epoca era molto prezioso, e così iniziò a cucinare il pesce con il pomodoro, il Cacciucco. Da piatto povero il Cacciucco poi è diventato piatto unico e ricco ed ha convinto tutti. Nella storia ha abbattuto anche le barriere più insormontabili, a me piace ricordare ad esempio che addirittura anche il gerarca fascista Galeazzo Ciano quando organizzava le “cacciuccate” annaffiate con abbondante Chianti, si racconta che non facesse troppe distinzioni tra chi sedeva alla sua tavola e la sua fede politica”. E la concorrenza, gli altri Cacciucchi? “Gli altri Cacciucchi?” Il Bocca chiude con un sorriso: “Ma neanche a parlarne, quello viareggino è un’altra cosa, ci sono i frutti di mare e troppo pesce senza lisca ed è troppo delicato, anche il Brodetto di Fano è un’altra cosa, il Cacciucco livornese è unico”.


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteLatina, il tradimento svelato con una scritta sul muro: imbrattato con un insulto un palazzo di fondazione del centro
Articolo successivoLBC : Interrogazione sulle consulenze gratuite a Mignano, Zuliani e Marfisi
Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.