Autodromo di Monza : Centenario del Tempio della Velocità

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Autodromo di Monza – Centenario del Tempio della Velocità

di Sergio Salvatori

MONZA 100 -1922/2022. Un secolo di velocità, di sfide, vittorie e stile italiano. Un compleanno da ricordare per l’autodromo più famoso del mondo. Il circuito di Monza è universalmente conosciuto come il Tempio della Velocità. L’idea di un autodromo venne al senatore Silvio Crespi, allora presidente dell’Automobile Club di Milano e si sviluppò  nell’inverno a cavallo del 1921/1922. Inizialmente fu scartata la brughiera di Gallarate, dove oggi sorge l’Aeroporto internazionale della Malpensa. L’ottima soluzione per costruire un autodromo fu individuata in un’area del Parco Reale di Monza (il più grande d’Europa, che in quel tempo era affidato all’Opera Nazionale Combattenti) e subito fu costituita la SIAS (Società Incremento Automobilistico e Sport) e si stipulò un accordo con il Consorzio Milano-Monza Umanitaria, al tempo gestore della Villa Reale. Il 15 maggio 1922 iniziarono ufficialmente i lavori di costruzione dell’Autodromo di Monza e la costruzione dell’intero impianto avvenne in appena 110 giorni. Il progetto fu affidato all’architetto Alfredo Rosselli e comprendeva due piste, una stradale e una di alta velocità combinate tra loro. La pavimentazione dei rettifili era stata realizzata in macadam catramato, (tipo di pavimentazione stradale costituita da pietrisco, costipato mediante rollatura e amalgamato col suo stesso detrito) mentre quella di tutte le curve in calcestruzzo anch’esso catramato. Molta attenzione fu messa in campo per la sicurezza e l’esigenza degli spettatori, installate reti metalliche continue lungo tutto il perimetro del circuito, per tenere lontano gli spettatori dalla pista in posizione protetta. A disposizione del pubblico c’erano quattro ristoranti e numerosi punti di ristoro. Per fornire notizie sulla gara furono costruiti quattro quadri di segnalazione e due grandi orologi. La sala stampa fu dotata di telegrafo, quattordici telefoni collegati ad una postazione d’osservazione su un pallone frenato. Scrupolosi, anche i servizi per la corsa, con box, rimesse, pesi delle vetture, e la sala dei cronometristi. Il circuito di Monza è il terzo al mondo dopo quello di Brooklands (inaugurato nel 1907 del Regno Unito, Inghilterra, che fu il primo in Europa, in disuso dal 1939) e Indianapolis (realizzato nel 1909, considerato uno dei circuiti automobilistici più famosi del mondo, dove si corre la rinomata 500 Miglia). L’Autodromo Nazionale di Monza è un circuito automobilistico Internazionale ed è stato teatro di alcune tra le più grandi innovazioni sportive e tecnologiche. La sopraelevata è stata costruita nel 1955, in un periodo in cui era forte la necessità di spingere le vetture verso prestazioni sempre maggiori. Era conosciuta anche come Anello Alta Velocità. I suoi progettisti, gli ingegneri Antonio Beri e Aldo Di Renzo avevano un obiettivo da raggiungere: permettere velocità medie elevatissime in condizioni di marcia uniformi, evitando i cambi di marcia e l’uso dei freni. Si realizzò, quindi, un anello simile, nello sviluppo, a quello originale del 1922, ma di concezione più moderna. Il tracciato era costruito da due curve semicircolari con un raggio di circa 320 metri unito da due rettilinei di 875 metri ciascuno, per una lunghezza totale del circuito di 4250 metri. L’inclinazione massima delle curve era dell’80%  e avrebbe consentito ai piloti di raggiungere i 300 km/h. Nel 1967 la 1000 Chilometri di Monza – Campionato Mondiale Marche propose il duello tra la Ferrari 330 P4 e l’avveniristica Chapparal texana che per un’ora si alternarono alla conduzione. Poi l’originale modello americano dovette ritirarsi e, dopo 5 ore e 7 minuti dall’inizio della corsa, la Ferrari 330 P4 di Bandini e Amon tagliò per prima il traguardo. L’industria italiana si sviluppa e vuole rivelare al mondo la sua modernità accompagnata dalla cultura e dall’arte che già da anni ha diffuso le suggestioni del Futurismo con l’esaltazione per la velocità e il dinamismo. La Formula 1 a Monza.  Come da premessa, la Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2022 è stato un successo senza precedenti, con la “marea rossa” che è tornata sugli spalti a regalare uno spettacolo unico dopo due anni segnato dalla pandemia, per di più nella stagione del Centenario del Tempio della Velocità. Senza dimenticare il 2022, lo sguardo è già proiettato al prossimo Gran Premio d’Italia, in programma tra l’uno e il tre settembre 2023, quando i venti piloti sulla griglia di partenza sfrecceranno per l’ennesima volta sui rettilinei e tra i cordoli di un tracciato mitico. Informazioni: la Mostra ai Musei Civici di Monza – Autodromo 100. Cronache di una costruzione, quadri di una evoluzione, è stata prorogata fino all’otto gennaio 2023. L’esposizione è a cura di Luca Bonetti con la collaborazione di Claudia Ratti. In mostra immagini, disegni e documenti che ripercorrono la storia dei 100 anni del Circuito di Monza e nuove chiavi di lettura per comprendere gli accadimenti che lo hanno accompagnato. Sarà presente una sezione legata al Futurismo, movimento che al circuito monzese si lega per la sua matrice di pensiero legata alla velocità, al dinamismo, e al rombo dei motori.

Contatti: info@museicivicimonza.it


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