Richiesti dal pubblico ministero quasi 34 anni di carcere nell’udienza del processo per il fallimento del gruppo Midal. Sul banco degli imputati l’ex amministratore delegato, il revisore contabile e il presidente del collegio sindacale insieme al presidente del consiglio di amministrazione e ai sindaci Pietro Gasbarra e Stefano Pisanu. Tutti sono chiamati a rispondere di bancarotte fraudolenta così come gli imprenditori Piero, Antonio Bova, Giuseppe Piscina e Giacomo Pontillo.

L’accusa ha ricostruito diversi passaggi che hanno portato al fallimento del gruppo e all’arresto nel 2013 di tutti i vertici della società. Chiesti 10 anni di carcere per la Izzi, a 7 anni per Silenzi, a 6 anni per Barberini, a 7 anni e mezzo per Sergio Gasbarra, a 3 anni e quattro mesi per Pontillo. Richiesta invece l’assoluzione per Pisanu, Piscina, Piero Gasbarra perchè il fatto non costituisce reato; assoluzione per intervenuta prescrizione per Piero Bova, Antonio Bova. Dissimulando sin dal 2005 una grave difficoltà finanziaria, gli imputati avrebbero prelevato enormi somme di denaro dall’attivo della società, tutto a danno dei creditori e con la complicità di alcuni organi di controllo che falsificò il bilancio e giustificò lo spostamento di denaro come consulenze pagate per prestazioni mai ricevute.

Si sono costituiti parte civile 59 degli ex lavoratori dei supermercati del gruppo. L’udienza è stata aggiornata al 21 dicembre quando parleranno gli avvocati degli imputati.


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteCinque anni in Regione per il territorio, incontro con Salvatore La Penna al Park Hotel
Articolo successivoCassino, mangia un panino ma dentro ci sono due chiodi: 40enne finisce in ospedale