Curiosità su Dante Alighieri

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La curiosità è la sete naturale che mai non sazia.

Dante

Virgilio e Ovidio hanno avuto congiuntamente un’enorme importanza nella creazione della Commedia di Dante. Il poeta di Mantova, che con l’Eneide cantò il trionfo del regime di Augusto, compare nelle vesti di un vero e proprio personaggio, un suggeritore, mentre il secondo, poeta di Sulmona, che non figura come un personaggio, non fu meno determinante perché dettò immagini, stilemi, spunti narrativi e perfino il modo di certe punizioni.

Nell’opera del Convivio, Dante scrive: «Parlare di se stessi è lecito a due condizioni: quando si tratti di difendersi dall’infamia, e cioè dalla cattiva fama cui ci espongono le circostanze, o a fini di ammaestramento, allorché risulti utili addurre la propria esperienza personale»

Il noto ed esperto divulgatore di Dante Alighieri Franco Nembrini è convinto che non si possa leggere e commentare la Divina Commedia senza la Vita Nova perché questa opera giovanile è l’origine e la causa della prima. Con il racconto di quella straordinaria avventura che è l’amore di Dante per Beatrice nella Vita Nova, troviamo le radici e le motivazioni  della Commedia. Per Nembrini occorre partire dal contestualizzare Dante nel Medioevo per poi, attraverso la Vita Nova, avventurarsi nelle tre cantiche con l’intento di approfondire i contenuti e riflettere sul desiderio perenne di

L’11 giugno 1289 nella piana presso la cittadina casentinese di Poppi, l’esercito guelfo di Firenze batté quello ghibellino di Arezzo in una feroce e, sotto molti aspetti, strategicamente innovativa battaglia campale di Campaldino. Dante era presente in questo evento  bellico nelle file dei “feditori” (combattenti a cavallo cui era stato affidato un compito di prima linea).

L’incontro, al principio del Purgatorio, di Dante con Casella, amico, compositore e accompagnatore di musica, rivela nella sua intensità emotiva l’importanza che in Dante ha questa arte, simbolo della serenità dell’anima e dell’armonia che, scaturita dall’Amore, regna nell’Universo. Già nel Convivio Dante aveva argomentato il privilegio della musica di “armonizzare” gli elementi e di “attrarre a sé” le anime secondo il «legame musaico» che vincola parola e ritmo. La musica è mediatrice tra il poeta e la donna amata; è segno dell’armonia dei cieli e accompagnamento del messaggio d’amore. Il testo che Casella intona è un verso che riunisce tutto il pensiero e la poesia di Dante.

La tomba del Sommo poeta si trova nel centro storico di Ravenna, città dove fu ospite dei signori da Polenta, famiglia influente in grado di proteggerlo.

Il Premio Nobel della letteratura Thomas Eliot (1888-1965) con i suoi saggi su Dante mette in risalto, con lucidità, la grandezza del Sommo poeta che aveva letto e stimato fin da ragazzo. Egli considera la poesia dantesca come «quella che ha avuto l’influenza più duratura e profonda sui suoi versi» A sedurlo «è la assoluta precisione di ogni verso e di ogni singola parola che, fa di Dante il più accorto studioso dell’arte della poesia, il più serio, attento e scrupoloso professionista del mestiere di poetare». Il poeta inglese lo riteneva inarrivabile, superiore a Shakespeare e Milton, capace di dire in un sola opera «tutto ciò che, tra la disperazione della depravazione e la beatitudine l’uomo è capace di sperimentare».

Dante durante gli anni dell’esilio, tra il 1308 e il 1316, era un ricercato sulla cui testa pendevano ben due sentenze di morte, una al rogo (igne carburatur, 1302), l’altra per decapitazione (caput amputetur, 1315 )


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