La “guerra” di Salvatore

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Il segretario provinciale del Partito Democratico, Salvatore La Penna

“E mentre il grano ti stava a sentire
Dentro alle mani stringevi un fucile
Dentro alla bocca stringevi parole”
Così scrive Fabrizio De André nella sua “Guerra di Piero”. Noi vorremmo raccontarvi di un’altra “guerra”, quella che vede super impegnato il Consigliere Regionale del PD Salvatore La Penna.
Il nostro é obbiettivamente un uomo politico raffinato, nato e cresciuto sotto il sole del comunismo setino, che é versione ridotta del sistema sociale che fa dell’Emilia Romagna il cuore della sinistra italiana. A Via della Pisana La Penna ci arriva grazie ad un impegno profuso da Segretario Provinciale del PD ed anche perché poteva vantare il sostegno del dominus incontrastato dei democratici, cioè il Sen. Moscardelli. Quest’ultimo, poi, pare essersi specializzato nel contribuire in modo determinante ad eleggere consiglieri regionali che, puntualmente, non vedono l’ora di fargli le scarpe.
Già, perché ottenuta l’elezione e conquistato anche un assessorato strategico come l’agricoltura (Enrica Onorati é una sua fedelissima), La Penna sta meditando il colpaccio : farli fuori tutti ed essere il leader incontrastato del partito. Le cose però non é che vadano benissimo : la sua linea, quella dell’accordo strutturale con i civici di Coletta e del Sindaco di Formia, pare non sia più una ipotesi percorribile. Forte e Moscardelli hanno deciso che a Latina il PD non entrerà nella Giunta Coletta.
Un altissimo dirigente provinciale dem, che nelle scorse ore era convintissimo di aderire al partito di Renzi, ci dice che adesso lo scenario é radicalmente mutato :” Dopo che é sfumato l’accordo con Coletta, si prefigura una guerra totale di Salvatore La Penna nei riguardi di Moscardelli e Forte”. Il nostro interlocutore fa ovviamente il tifo per il Consigliere setino, così tanto da aver rinunciato alle sirene renziane.
Perché questa “guerra”, perché la “guerra di Salvatore?”.
Se pensiamo a Claudio Moscardelli la risposta é semplice. Non é un mistero che il Senatore osservi con attenzione gli sviluppi della politica nazionale. È del tutto evidente che se saltasse, per un incidente qualsiasi, il Governo nazionale si andrebbe a votare anche per la Regione Lazio. E qui Moscardelli potrebbe decidere di candidarsi. Del resto, lui in Regione ha costruito il suo potere e la sua leadership. Fu Presidente della Commissione Urbanistica e Vice Capogruppo. Non precisamente poca cosa. Una sua eventuale candidatura darebbe fastidio a chiunque nel campo del centrosinistra, La Penna incluso.
Enrico Forte, invece, é al secondo mandato a Via della Pisana. Sarebbe deciso a non ripetere una terza esperienza in Regione, puntando invece a fare il Deputato o il Senatore. A quel punto potrebbe accadere l’imponderabile : che i due amici svezzati nella Dc poi fattosi rivali, ritrovino il filo del dialogo e, intorno ad un accordo politico, facciano un accordo di mutua solidarietà. Se così fosse Moscardelli sommerebbe, in una competizione difficile come quella regionale,  alle sue preferenze quelle del Consigliere Forte.
Fantapolitica? Può darsi, ma chi conosce i dem sa che l’operazione é tutt’altro che fantasiosa.
Così La Penna avrebbe due avversari insidiosi e parecchio combattivi, due figlioli della vecchia scuola democristiana che, al contrario dei comunisti, hanno molta più dimestichezza con il governo del potere.


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.