L’angolo delle curiosità: Personaggi di ieri e di oggi

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Personaggi di ieri e di oggi

La prima regola della discussione democratica è saper ascoltare prima di saper parlare, è «il tener conto degli altri». (Guido Calogero)

François-Marie Arouet (Parigi 1694-1778), il celebre intellettuale francese del Settecento, figura centrale dell’Illuminismo, a partire dal 1718, quando aveva ventiquattro anni, cominciò ad usare lo pseudonimo Voltaire con cui è rimasto famoso. Fu anche uno storico che mostrò in più occasioni di avere interesse per le questioni teoriche e concernenti la metodologia della ricerca storica. Era convinto che per ricostruire in modo corretto e le vicende storiche fosse necessario trascurare i dettagli, i fatterelli, le avventure particolari e cogliere con spirito critico ciò che conta, l’essenziale degli avvenimenti della storia.

Antonio Gramsci (1891-1937) tra il 1915 e il 1919 sul quotidiano socialista   Avanti! pubblicò articoli e recensioni musicali, prima che l’attività politica lo assorbisse del tutto e prima dell’arresto (1926) ordinato dal governo fascista di Mussolini. Poco più che ventenne Gramsci si rivelò appassionato e acuto frequentatore di commedie, concerti e opere. Fu entusiasta di Arturo Toscanini e dopo una esecuzione della Sinfonia pastorale di Beethoven si commosse. Nel carcere pugliese di Turi Gramsci ha raccontato Sandro Pertini di quando un gruppo di operai della Fiat volle ascoltare un concerto diretto dal grande maestro Toscanini.

Guido Calogero (1904-1986). Antifascista militante, è stato in Italia il fondatore con Aldo Capitini del liberal-socialismo. Studioso eminente di filosofia e logica greca elaborò una sua «filosofia del dialogo» in cui logica e morale interagiscono, perché per essere logici si deve scegliere moralmente di essere dialogici, cioè di capire gli altri e non ignorare le loro ragioni, la loro logica.

Ignazio Silone si è sempre definito «cristiano senza chiesa e socialista senza partito». Tra i suoi scritti va ricordato un testo teatrale dal titolo Ed egli si nascose che aveva derivato dal romanzo Vino e pane ed è stato pubblicato dapprima in Svizzera dalla Ghilda del Libro di Lugano (1944), poi a Roma nel marzo del 1945. Un altro testo teatrale è stato L’avventura di un povero cristiano, in grande affresco storico fortemente attualizzato sulla vicenda ben nota del “gran rifiuto” di Celestino V.

Il grande teologo e filosofo inglese John Henry Newman (1801-1890), molto popolare in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, è stato beatificato da papa Benedetto XVI nel 2010 e proclamato santo nel 2019 da papa Francesco. Jean Guitton ha considerato il cardinale Newman come il “Padre assente”, il vero padre del Concilio Ecumenico Vaticano II. È stato considerato una figura trainante del cosiddetto Movimento di Oxford e autorevolissimo nel suo paese per la dottrina e le mirabili doti di scrittore. Si convertì al cattolicesimo e fu ordinato di nuovo prete.

Lo scrittore Alessandro Baricco ha recentemente detto che «I personaggi, i caratteri, gli eroi sono sempre la traduzione antropomorfa di un’energia, di una corrente, di una sezione del campo magnetico (che si forma intorno a una illuminazione)».

Secondo lo scrittore, giornalista italiano, autore di inchieste, reportage, saggi critico-letterari, racconti e poesie, e soprattutto di romanzi, Paolo Di Stefano «I romanzi camminano sulle gambe dei personaggi e alcuni personaggi colpiscono sin dalla prima comparsa in scena, per l’equilibrio tra detto e non detto, tra il piano della narrazione e il piano psicologico o lirico-descrittivo».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

         

 

  

 

 


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