Nelle mense universitarie si scommette sul KM 0 : Arrivano i prodotti della filiera laziale

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Nelle mense universitarie si scommette sul km0: arrivano i prodotti della filiera laziale

I prodotti tipici del Lazio arrivano nelle mense universitarie, per far conoscere le eccellenze del territorio e sostenere la filiera agroalimentare a chilometro zero.

È stata presentata questa mattina, 1° febbraio, nella sede di DiSCo Lazio, l’ente regionale per il diritto allo studio, a Roma, l’iniziativa ‘Il mese dei prodotti tipici del Lazio’.

Per tutto il mese di febbraio nelle mense universitarie di via De Lollis, via delle Sette Sale, via Cambridge e via De Dominicis a Roma verranno serviti piatti tipici della cucina regionale. Ma non si esclude che in futuro possano essere incluse anche altre strutture.

Il progetto è stato promosso dalla Regione Lazio, DiSCo e ARSIAL, l’agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura.

L’Assessore regionale all’Agricoltura, Giancarlo Righini, ha detto:

L’iniziativa appartiene a un intento più ampio di sostenere la nostra filiera agroalimentare, che rappresenta una eccellenza assoluta qui nel Lazio.

È un modo per fare vetrina dei nostri prodotti, per farne parlare, suscitare interesse e per sostenere l’economia agricola della nostra Regione.

Il chilometro zero è una opportunità straordinaria per abbattere l’emissione di Co2 per sostenere la freschezza del prodotto, importante anche da un punto di vista sanitario.

L’iniziativa partirà solo in alcune strutture, ma, ha assicurato l’Assessore alla Scuola e università, Giuseppe Schiboni:

l’intenzione è quella di cercare di diffonderlo a tutte le mense di ogni ordine e grado.

L’alimentazione è uno strumento indispensabile non solo per fare vivere i ragazzi in condizioni ottimali ma anche per dare una presa culturale del territorio. Si tratta di prodotti di eccellenza, di cui il Lazio è ricco.

Ha spiegato il Commissario straordinario di DiSCo Lazio, Giorgio Ciardi:

Il progetto coniuga l’esigenza di fare conoscere i prodotti del nostro territorio e le nostre eccellenze nell’ambito del sistema delle mense universitarie della Regione Lazio.

È un progetto importante perché in queste mense ospitiamo giornalmente tanti ragazzi che vengono da altre regioni d’Italia e da altre parti del mondo e noi dobbiamo fare conoscere a 360 gradi ciò che offre il territorio regionale.

Alla presentazione di questa mattina ha partecipato anche il Commissario straordinario di ARSIAL, Massimiliano Raffa.

Per tutto febbraio sarà servito cibo “made in Lazio”. L’assessore regionale all’università Giuseppe Schiboni: “Speriamo che l’utilizzo dei prodotti a chilometro zero nelle mense diventi una pratica strutturata”.

“Nel corso degli anni questa agenzia non ha avuto l’attenzione che meritava. Oggi, con la nomina di un manager e un’attenzione al bilancio, abbiamo la possibilità di fare anche ricerca e innovazione. Ma la nostra vocazione principale resta la promozione del prodotto” ha chiarito Raffa. Il modo per riuscire a far conoscere il “made in Lazio” è quello di “incrementare la partecipazione alle fiere e vogliamo farlo in maniera più qualificata”. Un’azione condotta su un doppio binario, “per fare in modo che gli agricoltori del Lazio possano non solo raccontate la loro storia ma anche avere maggiori rendimenti”.

Non c’è solo l’intenzione di far conoscere le eccellenze e le tipicità della produzione agroalimentare del Lazio, dietro quest’iniziativa. Com’è stato ricordato da Giuseppe Schiboni, assessore all’università, l’alimentazione ha importati ricadute anche sulla salute. “Oggi si mangia velocemente, si mangia male” e “l’aumento dei disordini alimentari comporta a cascata tutta una serie di alterazioni della salute: quando si mangia male si accede di più alla sanità”.

Anche per questo “è importante mangiare alimenti sani” così com’è importante “fare una pausa, mangiare insieme, vivere un momento della giornata che aumenta la socialità, un valore aggiunto inestimabile”. Ed è per tutte queste ragioni che “anche se i prodotti locali possono costare di più” ha concluso l’assessore Schiboni “questa best practice va sostenuta e speriamo che l’utilizzo dei prodotti a kmzero, nelle mense, diventi una politica strutturata”. Vale per le università ma anche per le scuole.

Alessandra Trotta

(Giornalista e scrittrice)

 

 


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