Personaggi del basket, Amedeo Palombo era l’ingegnere volante dell’Ab Latina

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Nel mondo del basket pontino è conosciuto come “U’campione”. Perché? Il presidente del Coni Pino D’Alessandro – factotum della Pallacanestro Latina – lo coinvolse nei suoi progetti sportivi a metà degli anni Sessanta. “Ettore fa trasì a chistu, è nu campione”. Ettore era il coach Mauti, poi sparito dal mondo della palla a spicchi. “Pinuccio” lavorava al Catasto ed era molto amico del papà di Amedeo, quel Giggetto Palombo – geometra capo dell’ufficio di Via Emanuele Filiberto – scomparso recentemente. Le partite e gli allenamenti si svolgevano all’arena del Circolo Cittadino, Amedeo era un vero e proprio personaggio conosciuto per il suo carattere goliardico e qualche inevitabile bizzarria giovanile. Era anche appassionato di pallavolo, divideva il suo tempo dedicato alla pratica sportiva giocando con i Vigili Del Fuoco Asperti, guidati dall’inossidabile Memmo Andreani, un uomo troppo presto dimenticato per quanto ha fatto in favore di tante attività. Amedeo Palombo, dopo lunga riflessione, scelse definitivamente la palla a spicchi, si accorse di non essere un campione e decise di diventare allenatore, coinvolto da Luciano Marinelli. Il direttore tecnico dell’Associazione Basket Latina aveva visto in lui doti di leadership. Palombo ha guidato diverse formazioni giovanili con la maglia nerazzurra: Allievi, Cadetti B. La sua formazione era denominata “I Fedayn”, un gruppo rivoluzionario palestinese molto attivo in quel periodo, a metà degli anni Settanta. I ragazzi nerazzurri si distinguevano per la voglia di lottare e ottenere ad ogni costo un risultato positivo, si lanciavano su ogni pallone pur di conquistarlo. Le frasi del coach Amedeo erano mitiche: “Francesco, suona la caricaaaaa”. La voce forte rimbombava in tutto il pallone pressostatico. Una volta Amedeo chiamò un minuto di sospensione a 1’’ dal termine, tutti lo presero in giro perché la sua squadra era avanti di 40 punti nel punteggio. Perché dare istruzioni ai giocatori quando il confronto è praticamente finito? Il direttore tecnico Luciano Marinelli lo difese apertamente durante una riunione tecnica: “Bisogna essere sempre in grado di parlare con i propri atleti, in qualsiasi frangente. Amedeo non ha sbagliato”. La formazione avversaria naturalmente ci rimase male: “Non doveva umiliarci in quel modo”. Cose che capitano anche oggi. Una caratteristica di Amedeo Palombo era quella di tirare fuori la lingua mentre impartiva istruzioni dalla panca, oppure in allenamento. Era – in quel periodo – molto impegnato nei suoi studi d’ingegneria prima a Pisa, poi a Roma. Si è laureato brillantemente, ha intrapreso con successo la libera professione e l’insegnamento presso l’istituto professionale “Enrico Mattei” di Latina. La passione per il basket è durata qualche anno, poi si è lentamente affievolita. Siamo sempre rimasti amici. Una decina di anni fa mi ha telefonato al termine di una partita della nazionale azzurra a Cagliari in pieno agosto, disse immediatamente: “Mancinelli è un mostro!”. Il giocatore di Chieti era evidentemente il suo idolo con le evoluzioni in semi-gancio e i tiri impossibili.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.