Ponza di un volta, la fortunata idea di Giobbe e le nozze con i bafarielli

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Nella Ponza di una volta, un personaggio fuori dal comune era Giobbe.
Scolasticamente non era istruito avendo interrotto gli studi dopo la terza elementare, gli piaceva però leggere e le sue letture preferite erano il Guerin Meschino e i Paladini di Carlo Magno, di cui conosceva i nomi e le gesta. Giobbe non era un benestante, possedeva due piccoli poderi uno in località Fieno dal quale ricavava un ettolitro di buon vino ed uno nei pressi della sua abitazione, coltivato a legumi su spiazzi che aveva costruito portando a spalla la terra dal greto del corso d’acqua sottostante.
Giobbe era un pescatore ma non disdegnava la caccia. Quando cominciava il passaggio degli uccelli migratori ricavava buoni guadagni con la vendita della selvaggina nel continente.
Un giorno a Giobbe si presentò un problema, la figlia gli confidò di volersi sposare con un ragazzo del quale era perdutamente innamorata. Una cerimonia matrimoniale – pur modesta – ha un suo costo, esistono usanze da rispettare dalle quali non si deve derogare. In quel momento il buon Giobbe non aveva grande disponibilità economica ma il desiderio da parte sua e della moglie di accontentare la figlia era forte, le discussioni tra i due duravano fino a tarda ora.
Raschiando di qua e di là, la famiglia riuscì a coprire parte delle spese di pertinenza della sposa, ma rimaneva da definire il pranzo di nozze. Un fatto eccezionale venne in soccorso di Giobbe: un precoce straordinario passo di bafarielli.
Giobbe conosceva perfettamente le abitudini di questi uccelli e i luoghi frequentati. Ne catturò più di cinquecento. Il giorno del matrimonio, dopo il primo piatto, arrivarono in tavola grandi portate di bafarielli cucinati ad arte, insaporiti con spezie ben dosate. Gli invitati si leccavano i baffi, i complimenti erano tutti per la cuoca che si era superata. Un successo, un trionfo, tanto che la sposa a fine banchetto corse, piena di gioia, ad abbracciare il padre Giobbe per ringraziarlo.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.