L’altro eri, 7 marzo, al PalaVitaletti di Sabaudia si è disputato l’incontro di pallavolo serie A3 tra Sabaudia e Grattazzolina.

La stessa partita, nella stessa sede, fu giocata, quando si dice il caso, l’8 marzo del 2020. Esattamente un anno prima,

Una partita ed una data che difficilmente saranno dimenticate nella città del lago di Paola. Anzi, ne rimarrà indelebile un triste ricordo.

Perché quel giorno i sabaudiani s’imbatterono per la prima volta brutalmente nel covid 19, dal quale fino ad allora erano stati appena sfiorati.

Al “game over”, uno degli arbitri, due dirigenti, la moglie di un dirigente ed il medico sociale del Sabaudia risultarono positivi al Coronavirus.

Nonostante il protocollo sanitario rispettato alla lettera.
E dire che la presidenza della società pontina, fiutando il pericolo, aveva chiesto a viva voce alla LegaVolley la sospensione del campionato. L’appello rimase inascoltato, producendo la situazione appena descritta.

A menzionare la vicenda, non senza commozione, è stato nei giorni scorsi il dottor Salvatore Schintu, dirigente e medico sociale del Sabaudia ed ex sindaco della città. Lui quella sera era al Palazzetto dello Sport e non riuscirà a dimenticarla mai più.


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