ROMA – Rifiuti: il problema principale da risolvere per l’amministrazione Rocca secondo i cittadini romani e laziali prima ancora delle condizioni disastrose della sanità regionale.

E proprio sui rifiuti la passata amministrazione regionale guidata da Nicola Zingaretti e dal Pd – quella che i cittadini hanno mandato a casa accordando al Centrodestra quasi il 54% a livello regionale e quasi il 70% in provincia di Latina – lascia alla Regione Lazio e alle provincie una pesante eredità di impianti non a norma che – secondo i colleghi di EtruriaNews – meriterebbe anche una vera e propria commissione d’inchiesta.

«Gli impianti di trattamento rifiuti urbani indifferenziati – scrivono infatti i colleghi viterbesi, sempre ben informati su quello che accade negli uffici della Pisana – , per normative Comunitarie e nazionali dovrebbero rispondere ad alcune caratteristiche, che tuttavia nel Lazio non vengono minimamente prese in considerazione.

Ma per capie gli impianti, è necessario comprendere che il rifiuto “eer 200301 rifiuto urbano indifferenziato” è notoriamente ricco di sostanza organica, e poiché gli impianti di solo trattamento meccanico non sono in grado di eliminarla, qualora questo rifiuto sia destinato a questi impianti, la sostanza organica si “concentra” nello scarto di “sottovaglio” che diventa una vera “bomba organica” che finendo nelle discariche da innumerevoli anni non può che generare danni ambientali.

Infatti lo scarto che viene prodotto dagli impianti di trattamento meccanico ovvero il “EER 19.12.12” è esentato per lo smaltimento in discarica dal limite del DOC e quindi dell’IRDP), e di questo si è “giovato il sistema laziale zingarettiano” degli ultimi anni), questo finchè anche l’ARPA LAZIO ha dovuto mettere nero su bianco le criticità che attualmente esistono (e che purtroppo esistono da ormai diversi anni) ma nel frattempo cosa ha generato tutto questo dal punto di vista ambientale??

Ovviamente le norme esistono da anni, e anche il piano regionale ne ha dovuto prendere atto, ma l’autorità competente regionale ha rilasciato nel corso degli ultimi 10 anni di Governo Zingaretti una quantità innumerevole di autorizzazioni al trattamento di rifiuti urbani indifferenziati EER 20.03.01 a favore di semplici impianti di tritovagliatura e/o trattamento meccanico, ha indicato tali impianti nel Piano Regionale senza scrivere chiaramente cosa potevano e non potevano trattare, ed oggi trattano di fatto in maniera totalmente indisturbata un rifiuto che obbligatoriamente dovrebbe essere sottoposto a trattamento biologico.

Ma specifichiamo meglio cosa è avvenuto durante il governo Zingaretti… molti impianti di trattamento meccanico esistevano già, alcuni erano anche autorizzati a trattare il codice EER 20.03.01 nelle loro autorizzazioni (poiché rientrava in codici assimilabili nelle vecchie procedure semplificate) , tuttavia non potevano ritirare tale rifiuto se proveniente dalla raccolta stradale o porta a porta proveniente dalle abitazioni poiché per tale rifiuti ci vuole una gestione appropriata e una tariffa amministrata che questi impianti non avevano (proprio perché non autorizzati a ritirare “quello specifico rifiuto”

Ma il Governo Zingaretti ha deciso di SANARE queste situazioni, e regalare al Lazio ben 4 impianti TM.

Per una capacità complessiva di circa 800.000 ton/anno – impianti che NON POSSIEDONO SEZIONE DI STABILIZZAZIONE DI SOSTANZA ORGANICA OBBLIGATORIA PER LEGGE rilasciando tariffe di accesso, ordinanze contingili e urgenti e note esplicative di vario tipo, dove ha di fatto avviato lo spostamento di enormi flussi di rifiuti indifferenziati (precedentemente sottoposti al più completo trattamento biologico meccanico ) al solo trattamento meccanico…………….».

Per approfondire meglio la questione, questo il link all’articolo completo dei colleghi di EtruriaNews.it


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