Una lezione di umanità. Presentato il libro ” Non Tutti Sanno ” La voce dei detenuti di Rebibbia

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Si è discusso di carcere e condizione del detenuto nella sala delle conferenze della Curia di Latina. L’occasione è stata la presentazione del libro “Non tutti sanno”. La voce dei detenuti di Rebibbia”, una raccolta di testimonianze curata da suor Emma Zordan e pubblicata dalla Casa Editrice Vaticana, la LEV.

Al centro del confronto la riflessione del cardinale Giuseppe Petrocchi, ora arcivescovo de l’Aquila, ma per quindici anni amato vescovo della città pontina, dedicata all’umanità e al diritto al futuro di chi è detenuto, il suo diritto alla speranza. Gli ha fatto contraltare la testimonianza autobiografica di Cosimo Rega, ora attore affermato, ma con alle spalle oltre 43 anni di detenzione. “Sono stato un camorrista. Sono ora un ex camorrista, ma resterò sempre un assassino e con questo devo fare i conti ogni giorno con la mia coscienza” ha esclamato Rega, raccontando la sua vita sbagliata. Non sarebbe cambiata, malgrado l’ergastolo – racconta – se non ci fosse stata la forza dell’amore di sua moglie a dargli speranza e, insieme alla passione per il teatro, a fargli cambiare definitivamente vita. Ora, scontata la sua pena e consapevole del male compiuto, l’attore ex ergastolano propone la sua testimonianza ai giovani per evitare che seguano strade sbagliate. Proprio sull’esigenza di prestare ascolto alla domanda di dignità e speranza, di chi sta pagando la sua pena dietro le sbarre, ha insistito il cardinale Petrocchi, che non solo ha curato la prefazione al volume “Non tutti sanno”, ma ha da sempre sostenuto l’attività di suor Emma Zordan e del suo laboratorio di scrittura creativa a Rebibbia. Dopo la lettura di alcuni brani del volume da parte dell’avvocato Antonella Pacifico, ha portato la sua di testimonianza a Rebibbia suor Emma. Ha parlato del suo rapporto profondo con i “fratelli detenuti” sottolineando il loro diritto alla speranza e al futuro che vuol dire reinserimento pieno nella società, quindi diritto al perdono, all’accoglienza e diritto al lavoro, al reinserimento pieno nella società. “L’ex detenuto non può avere per sempre sulla pelle il marchio della galera” ha affermato. Il libro “Non tutti sanno” ha proprio lo scopo di aiutare a superare ogni pregiudizio e ogni indifferenza verso questo mondo, ha concluso la religiosa. L’incontro, che si è aperto con un minuto di silenzio per la pace e contro la guerra in Ucraina, è proseguito con il saluto non formale del padrone di casa, monsignor Mariano Crociata, vescovo di Latina e con quello del sindaco della città, Damiano Coletta. Forte il coinvolgimento di tutti i presenti. Se l’obiettivo dell’incontro è stato suscitare umanità e sguardo nuovo sulla realtà carceraria, speranza e superamento degli stereotipi con una vera attenzione al reinserimento del detenuto nella società, pare proprio che sia stato raggiunto.

Roberto Monteforte


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