LATINA- “Questa battaglia non può che vederci schierati – spiegano dal sindacato – con i più deboli e gli emarginati, con i lavoratori migranti e italiani pagati 2,50 euro l’ora a cui il governo non offre soluzione alcuna”.
La maxi operazione è avvenuta a pochi giorni di distanza dalla firma del protocollo di intesa dal titolo “Per un lavoro di qualità in agricoltura”.
Intesa tra la Regione Lazio e le parti sociali finalizzata proprio a contrastare il dilagare del fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro.
“Un plauso alle forze dell’ordine e alla magistratura inquirente per l’importante operazione di contrasto al caporalato messa a segno a Latina. Siamo sempre più convinti – spiegano – che la legge per il contrasto del caporalato vada non solo difesa ma applicata in tutte le sue parti e in tutti i settori lavorativi. Per questo diciamo forte e chiaro al governo: nessuno tocchi la legge”.
Nella provincia di Latina il fenomeno del caporalato affonda le proprie radici nel tempo.
La necessità di contrastarlo è fondamentale.
“Circa due anni fa – concludono – svolgemmo una grande manifestazione con i lavoratori sikh di Latina che operano nella zona e che denunciano continue vessazioni e sfruttamento, ai limiti dello schiavismo. Allora non trovammo la necessaria attenzione e sensibilità da parte di quelle realtà istituzionali che tale fenomeno dovrebbero contrastare quotidianamente. Continueremo le nostre iniziative di contrasto all’illegalità e allo sfruttamento dei lavoratori senza distinzione di provenienza, etnia o religione nella consapevolezza che l’unica vera differenza risieda soltanto tra chi è ricco e chi povero, chi sfrutta e chi viene sfruttato
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