Replicano i familiari del paziente portato al Pronto Soccorso di Aprilia e sul quale si sono scatenati commenti che poco hanno tenuto conto della realtà dei fatti. ” Prima di tutto, ci spiega il genero del paziente, Silvio Melotto, non vi è stata alcuna aggressione multipla, ma l’infermiera in questione è stata una sola e senza alcuna prognosi di 10 gionri come qualc’uno ha scritto e commentato. Tutto è iniziato la notte di sabato, quando mio suocero di 78 anni ha accusato dei dolori sulla parte sinistra del fianco. Già sofferente di diverse patologie, quali demenza senile, problemi cardiocircolatori e Alzheimer avanzato, e constantando l’acuto dolore, alle 4 del mattino, lo abbiamo trasportato all’ospedale Clinica Città di Aprilia e li lasciato in attesa fino alla mattina seguente, fatto che avrebbe scatenato un pò l’impazienza di ciascuno di noi.
Intorno alle 9, però sembra che nessuno avrebbe visitato o controllato il paziente sofferente, quando arriva mia suocera, per accertarsi delle condizioni del marito, accompagnata dalla figlia. Arrivata in pronto soccorso, però, riconosce le urla del marito e lo vede in lacrime e infreddolito. Alla vista di questa scena, mia suocera ha supplicato l’infermiera nel far visitare e controllare il marito e, a quanto racconta sempre il genero, l‘infermiera stessa avrebbe spinto la moglie del paziente. Successivamente però, la figlia dei due signori, avrebbe strattonato l’infermiera”.
Premesso che la vicenda è stata raccontata in diverese maniere dai social e da altre testate giornalistiche, noi per correttezza, accogliamo la replica e pubblichiamo, considerando la delicateza della situazione, in cui i commenti sono inutili, e le critiche non diventano costruttive, poichè è notevole lo stress sia di chi è costretto a fare attese lunghe di ore e ore, sopratutto quando trattasi di nonni o parenti sofferenti ed anziani, e sia di operatori sanitari che lavorano in una sotuazione ormai al collasso.
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