Basi di statua d’epoca romana con iscrizioni epigrafiche, un piccolo museo a cielo aperto al piano terra della sede comunale di via Vitruvio

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FORMIA – Quattordici basi di statua d’epoca romana contenenti altrettante iscrizioni epigrafiche databili tra il I e il IV secolo d.C. Si tratta della preziosa dotazione del piccolo “museo a cielo aperto”, ubicato al piano terra della sede comunale di via Vitruvio. A far luce su questo importante patrimonio archeologico una serie di pannelli che informano il visitatore sulla storia di questi straordinari reperti.

Il progetto, promosso dagli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Formia, è curato dallo storico Daniele De Meo, membro del Centro Studi Storici e Archivistici di Formia.

“Una riscoperta del nostro ricchissimo patrimonio storico-archeologico – commenta il sindaco Gianluca Taddeo – si tratta di un progetto virtuoso e importante che mira a valorizzare e a promuovere l’immagine del nostro territorio. L’inaugurazione del nuovo punto informativo turistico avvenuta ieri è stata l’occasione per presentare ai cittadini questo nuovo percorso di conoscenza che mira a valorizzare reperti finora non adeguatamente considerati”.

I monumenti sono accuratamente descritti. Il testo in latino è riprodotto con la traduzione a fronte in italiano.

“L’analisi storica del testo – osservano gli assessori Giovanni Valerio (Turismo) e Fabio Papa (Cultura) – consente di accompagnare il visitatore in un viaggio ideale nella Formia romana, fatta di uomini e donne che qui vivevano, assumevano cariche religiose e politiche, affrontavano responsabilità, rendevano insigne il proprio nome grazie ad atti di munificenza, organizzavano giochi apprezzati dal popolo, costruivano opere pubbliche, assicuravano l’erogazione dell’acqua ai cittadini di Formia”. “Attraverso la ricostruzione delle epigrafi contenute in queste basi di statua – proseguono gli assessori – emerge l’esistenza di uomini e donne vissuti duemila anni fa, i costumi, i valori, il loro modo di celebrare la grandezza per sottrarla alla tirannide del tempo e consegnarla a noi, testimoni della Formia di oggi”.

Tutto questo a due passi dall’ingresso del Museo Archeologico Nazionale in cui si conservano altre meravigliose vestigia del passato romano di Formia.


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