Con “Messaggi Salvifici” protagonisti l’artista livornese Antonio Vinciguerra e la cripta di San Jacopo

Presente lo studioso e associato della Pontificia Accademia Cultorum Martyrum Stefano Russo

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La bellezza salverà il mondo ma saranno la grazia, la fede e la coscienza a illustrare il cammino. La salvezza è un percorso con mille strade diverse e arrivare a salvarsi è un pellegrinaggio. San Jacopo è una delle figure più iconiche per rappresentare questo percorso e Antonio Vinciguerra, artista livornese nato nel 1937 e autore di diverse opere pubbliche a Livorno, in Italia e all’estero, dedica questa mostra al “tentativo di redenzione attraverso la rappresentazione del sacro”, la “teofania”, riprodotta utilizzando tecniche diverse in stile concettuale utilizzando materiali di recupero. Installazioni, simbolismo, dipinti, sculture in metallo, le opere, hanno come protagonista le crocifissione di Gesù Cristo soprattutto, inoltre c’è il cenacolo col tavolo diviso in tre parti, il Cristo che esce da una scatola di cartone a simboleggiare la redenzione al di là dei luoghi comuni e del mero materialismo economico e capitalista, c’è la scultura della crocifissione con i due briganti senza croce che sembrano rimanere sospesi. Sono le icone della struttura metafisica dei “Messaggi Salvifici” di Vinciguerra, un artista centrale per il 900 livornese, passato dalla tempesta di passioni dello stile fauve negli anni 70, e arrivato dal 2000 in poi, a un’importante sintesi concettuale che gli ha permesso di ottenere diversi successi tra la critica internazionale, i premi e le opere pubbliche, di cui a Livorno ricordiamo tra le tante, le opere in villa Fabbricotti, al Duomo, la porta San Marco, le pale dietro l’altare a San Jacopo, al cimitero della Misericordia e al Santuario di Montenero. Carraresi, March, Trombadori e persino Picasso sono stati a fianco di Vinciguerra nel corso del suo lungo sviluppo artistico, a conferma della sua importanza per l’arte contemporanea italiana e non solo. Le opere in stile concettuale di Vinciguerra sono composte con materiale di recupero in contrasto con la complessità dei concetti espressi in pieno richiamo alla redenzione e alla salvezza nonostante le convenzioni di oggi e quelle dei tempi dei messaggi apostolici, così la mostra “Messaggi Salvifici” è stata allestita e perfettamente integrata all’interno dei locali della cripta della Chiesa di San Jacopo, il “gioiello dimenticato” oggi fortunatamente restaurato, che testimonia l’antichissima storia dell’insediamento cristiano livornese tra mito, spiritualità e leggenda, tra lo sbarco dell’apostolo e le affascinanti ricerche sulle tracce di un percorso di pellegrinaggio le cui memorie si stanno ricostruendo, che doveva far parte della via Francigena “a mare” cosiddetta, con San Jacopo tappa portuale per i pellegrini diretti in Provenza e poi a piedi a Santiago de Compostela in Spagna.

Antonio Vinciguerra con Stefano Russo

Al vernissage della mostra è intervenuto da Roma il professor Stefano Russo, studioso e associato della Pontificia Accademia Cultorum Martyrum all’università di Urbino e di Bologna e membro dell’ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che ha illustrato ai presenti i suoi studi sull’opera di Vinciguerra con particolare riferimento alla rappresentazione di San Jacopo. Insieme a lui molte altre personalità importanti presenti all’inaugurazione, tra cui i rappresentanti del comitato “il gioiello di San Jacopo” che si impegnano da anni con il restauro della cripta, della statua del Granduca Leopoldo, di una delle cinque torri dell’antico Lazzaretto e di tutto il complesso di San Jacopo, sito denso di storia e di misteri per quanto riguarda la storia antica e medievale di Livorno. Presente anche l’architetta Anna Carlesi del comitato di quartiere San Marco Pontino per ringraziare Antonio Vinciguerra per aver ideato e creato il premio di estemporanea in piazza Garibaldi giunto alla sua seconda edizione. “Antonio Vinciguerra verrà ricordato come uno dei più importanti artisti di opere pubbliche a Livorno al pari di Nomellini e di tutti i migliori” ricorda il curatore della mostra Jacopo Suggi. Di Vinciguerra oltre la mostra che si può visitare solo entro la serata di oggi, è possibile ammirare ancora per pochi giorni la colossale istallazione “Prua Salvifica” esposta nei cortili del complesso della Gherardesca in collaborazione con l’Istituto Mascagni.

La conferenza stampa col curatore Jacopo Suggi

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Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.