“Freaks out” è un’esaltazione della bellezza e un’apologia della donna

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Titolo: Freaks out

Regia: Gabriele Mainetti

Soggetto: Nicola Guaglianone

Sceneggiatura: Gabriele Mainetti, Nicola Guaglianone

Musiche: Gabriele Mainetti, Michele Braga

Produzione Paese: Italia, Belgio, 2021

Cast: Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giacarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Franz Rogowski, Anna Tenta, Max Mazzotta, Sebastian Hülk, Eric Godon, Emilio De Marchi, Olivier Bony, Michelangelo Dalisi, Francesca Anna Bellucci, […] 

Nella Roma bombardata dai tedeschi in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, il Circo Mezzapiotta, di cui è proprietario il vecchio Israel (Giorgio Tirabassi), continua a presentare i suoi spettacoli allietati dalle straordinarie esibizioni di quattro valenti circensi: Matilde (Aurora Giovinazzo), Cencio (Pietro Castellitto), Fulvio (Claudio Santamaria) e Mario (Giancarlo Martini). Ciascuno di loro possiede delle doti eccezionali, fuori dal comune, presentate in modo così naturale che vengono percepite come verosimili: la ragazza produce elettricità, il secondo controlla gli insetti, il terzo è peloso e dotato di una forza sovrumana e, infine, il quarto ha la capacità di attrarre i metalli. Tutti e quattro sono contenti del lavoro che svolgono, ma entrano in crisi nel momento in cui si rendono conto che Israel è scomparso misteriosamente. Vanno allora alla sua ricerca ma trovano la città occupata dai nazisti, e qui incomincia una storia colma di avventure e peripezie inimmaginabili, soprattutto quando tutti e quattro vengono in contatto con il brutale chiaroveggente tedesco Franz (Franz Rogowski), sadico e crudele, anche lui direttore di un circo, che va alla ricerca di un portento della natura unico al fine di fare cosa grata al Furer.

Freaks out è un film bizzarro, grottesco, originale, esilarante, spumeggiante, piacevole, dinamico, per nulla scontato nel susseguirsi degli eventi, che pur descrivendo una storia che si svolge durante la seconda guerra mondiale a Roma, sembra avere i connotati dell’universalità attraverso la grande creatività immaginifica del regista Gabriele Mainetti, ancora una volta in auge con questo colossal dopo il successo del suo primo lungometraggio Lo chiamavano Jeeg Robot (2015). Scritta da Nicola Guaglianone e dallo stesso Gabriele Mainetti questa narrazione di primo acchito appare uscita dalla penna dello scrittore tedesco Gottfried August Bürger, in quanto fa ricordare Le meravigliose avventure del barone di Münchhausen, perché è il risultato di una sfrenata genialità, tinta a tratti da gradevole ironia e alimentata da enfasi, metafore, esacerbazioni, e fantastiche immaginazioni, che fa con evidente richiamo supporre che sotto quella chiassosità, quella rumorosità violenta e quegli eventi esageratamente iperbolici voglia far porre allo spettatore la domanda: Al mondo chi sono i veri mostri?

Il regista, infatti, dice che «Freaks Out nasce da una sfida: ambientare sullo sfondo della pagina più cupa del Novecento un film che fosse insieme un racconto d’avventura, un romanzo di formazione e – non ultima – una riflessione sulla diversità. Per farlo ci siamo avvicinati alla Roma occupata del 1943 con emozione e rispetto, ma allo stesso tempo abbiamo dato libero sfogo alla fantasia: sono nati così i nostri quattro freak, individui unici e irripetibili, protagonisti di una Storia più grande di loro».

Emerge, inoltre, dall’analisi del film una grande e fine razionalità che genera altrettanta fantasia apprezzabile e condivisibile che a sua volta porta a ragionare, come un cane che si morde la coda, – Signore e signori, l’immaginazione diventa realtà e niente è come sembra! dice Israel all’inizio del film – e che induce a pensare, a riflettere sulle cose che succedono nel mondo, caratterizzato da tanta bruttezza che, per fortuna o per caso, alla fine soccombe tragicamente alla bellezza. Il film è anche un’esaltazione della magnificenza femminile e quindi un’apologia della donna, che risulta espressa dalla genuina, romantica e incantevole Matilde che, con la sua freschezza, con la sua innata sensibilità e con l’abbagliante luce che emana, illumina ed esalta la bellezza e non solo la sua, ma che, consapevolmente e con diritto, esercita anche la sua azione distruttrice nei confronti della malvagità. In realtà Matilde, una ragazza speciale che considera il suo non un dono, ma una maledizione, rappresenta il perno essenziale attorno a cui ruota tutta la vicenda, e sembra essere anche una metafora dell’elettrone e dell’uso che se ne fa: con esso si può fare il bene ma si può combattere il male e distruggerlo.

Al di là del divertimento e dell’attesa di ogni prossima risata, questo film mette in luce anche il suo lato pedagogico che con il diletto porta a riflettere sulla stupidità degli esseri umani e  sulla sua turpe essenza. Magnifica e sorprendente la performance di Aurora Giovinazzo, alla sua prima apparizione cinematografica.

Freaks out ha concorso alla 78^ mostra del Cinema Internazionale di Venezia.

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).