“Nel merito l’appello è infondato”. Così si chiude quello che, forse, è stato uno dei casi giudiziari più complessi, controversi o spregiudicati di sempre, ossia l’abuso edilizio rappresentato dall’hotel Tiberio di Sperlonga, inizialmente di proprietà del sindaco Armando Cusani che poi ha ceduto le sue quote.
Il Consiglio di Stato, con sentenza depositata oggi ha rigettato l’appello presentato dalla società Chinappi Aldo ed Erasmo, rappresentata dagli avvocati Afredo Zaza D’Aulisio e Alfonso Celotto, contro il Comune di Sperlonga, rappresentato dall’avvocato Salvatore Canciello, e contro Carmine Tursi e Anna Miele, rappresentati dall’avvocato Francesco Di Ciollo.
Resta dunque efficace l’annullamento di tutti i titoli edilizi firmato dal dirigente del settore urbanistica del Comune di Sperlonga il 9 maggio 2022, atto che ricostruisce in modo minuzioso quali sono gli abusi insanabili dell’hotel, su quale, a questo punto verrà avviato lo sgombero. Finisce una storia lunga vent’ anni, costellata di polemiche, con a latere un procedimento penale che nel 2013 portò alla sospensione, ex legge Severino, di Armando Cusani, all’epoca Presidente della Provincia di Latinae che finì anche recluso nel carcere di Latina.
News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.