In aumento la violenza sulle donne nel Lazio. ” Denunciare è il Primo passo verso la Libertà”

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«Ogni giorno, solo nel Lazio, sei donne chiamano perché aggredite o minacciate da un uomo. Tante altre subiscono in silenzio senza avere la forza di chiedere aiuto. I dati diffusi dal Numero Unico di emergenza 112 della Regione Lazio certificano l’ampiezza di un fenomeno che anche nella nostra regione, purtroppo, assume i contorni di una vera e propria piaga che tocca tanto i centri urbani quanto le aree interne. Non possiamo e non dobbiamo abituarci a questo stato di cose per il quale non basta più indignarsi: è un percorso ancora lungo ma la Regione Lazio continuerà a fare la sua parte come ha fatto in questi mesi per non far sentire nessuna donna sola».
Lo ha dichiarato l’assessore al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale e agli Enti locali della Regione Lazio, Luisa Regimenti.
«Il dato più preoccupante è il 19% di donne che chiamano il numero di emergenza una seconda volta perché picchiate, minacciate o aggredite. Denunciare vuol dire attivare tutta una serie di meccanismi di protezione che sono essenziali affinchè non si arrivi a tragedie come quella di Giulia Cecchettin e di altre 107 donne solo nel 2023. Dobbiamo mettere in condizione le donne di denunciare, di liberarsi, dell’uomo violento, anche grazie ad aiuti economici, e di riconoscere compagni con personalità deviata prima che si arrivi alla violenza. La denuncia è il primo passo verso la libertà», ha spiegato Luisa Regimenti.
1.636 chiamate di aiuto al numero unico emergenze (112) dal primo marzo al 30 novembre. Che vuol dire una media di 180 telefonate al mese, sei ogni giorno principalmente da Roma, ma anche dalle altre province del Lazio. Sono questi alcuni dei dati elaborati dalla sala operativa del 112 sulle richieste di aiuto per codice rosso, ovvero da donne vittime di violenza. E fra i numeri, di certo ce ne è uno preoccupante: quasi il 19 per cento delle telefonate totali sono replicate. Si tratta in sostanza di donne che hanno già chiamato almeno una volta il 112 perché aggredite, picchiate o minacciate. Nel 38,7 per cento dei casi, le richieste d’aiuto sono arrivate di notte – fra le 21 e le 7 del mattino – mentre nel 37,5 per cento dei casi in orario pomeridiano (14/21). L’85,3 per cento ha chiamato dalla zona urbana e il 65,7 per cento da un’abitazione. E questo significa che la maggior parte delle violenze, le aggressioni avvengono in ambiente domestico dove spesso ci sono anche figli minori che se non sono vittime anche loro, di certo ne sono testimoni oculari. In sette casi su dieci la vittima riesce a chiamare e chiedere aiuto mentre il suo aggressore è con lei. Spesso – e le chiamate raccolte dal 112 lo dimostrano – riesce a chiudersi a chiave in una stanza o in un bagno con un cellulare e chiama.

Alessandra Trotta
(Giornalista e scrittrice)


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