L’angolo delle curiosità: Arte

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Gli affreschi della Cappella Sistina hanno un impatto comunicativo che travalica appartenenze e culture. Tutti vengono toccati dall’emozione spirituale che i dipinti provocano.                             Ed è un effetto psicologico talmente intenso che turba e interroga anche chi non crede.                                                          Antonio Paolucci

       Pintoricchio fu tra i primi a calarsi nelle cavità del colle Oppio esplorando le vestigia della neroniana  Domus Aurea e riportando alla luce la bellezza delle decorazioni definite “grottesche”.

Il pittore toscano Benozzo Gozzoli, (nato a Scandicci nel 1420 e morto a Pistoia nel 1497), ha dipinto nel 1452 l’affresco San Francesco predica agli uccelli e benedice Montefalco  per la chiesa di San Francesco a Montefalco nella cappella del Coro.

Giovanni Baglione pittore poco più anziano di Caravaggio nei primi anni del Seicento fu il più fiero e agguerrito rivale di Michelangelo Merisi (Milano, 29 settembre 1571 – Porto Ercole, 18 luglio 1610) tanto da trascinarlo in tribunale nel 1603 accusandolo di diffamazione grave nei suoi riguardi. L’artista ha dipinto nel Transetto della Basilica di San Giovani in Laterano l’affresco in cui l’imperatore Costantino consegna preziosi beni alla basilica.

André Derain (1880-1954), amico di Picasso, Matisse e Giacometti, è stato uno dei protagonisti dell’avanguardia del Novecento e successivamente tra i precursori del ritorno al classico. Non abbandonò mai la pittura figurativa, prediligendo ritratti, paesaggi e nature morte.

I tetti di Barcellona è un’opera del giovane Picasso che si impose con il suo segno incisivo e graffiante come protagonista dell’arte dei primi anni del Novecento. Questo capolavoro è un preludio del periodo blu del grande artista.

L’eclettica stagione del Modernismo catalano è stato un movimento artistico che prese a modello la Parigi dell’Art Nouveau e la Secessione viennese ed emulò gli splendori della Ville Lumière.

Il patrimonio artistico culturale italiano non è statico, immobile perché continua a crescere nel tempo attraverso un doppio canale: le acquisizioni realizzate direttamente dallo Stato e i lasciti e le donazioni dei privati cittadini.

Gli affreschi di Masaccio a Santa Maria del Carmine a Firenze, gli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina a Roma, i bassorilievi bronzei delle porte del Battistero di Firenze preparati dal Ghiberti e certe vetrate di Chagall testimoniano che il libro biblico della Genesi è stato ed è un  inesauribile repertorio di immagini per l’arte.

L’arte ha saputo dare un volto al dubbio e raccontarne le laceranti emozioni attraverso diversi artisti ricorrendo alla figura evangelica di Tommaso l’apostolo di Gesù. Lo ha fatto con Caravaggio con il dipinto (L’incredulità di san Tommaso), realizzato tra il 1600 ed il 1601 e conservato nella Bildergalerie di Potsdam, e con una scultura del Verrocchio (maestro di Leonardo) che fa parte del ciclo delle quattordici statue dei protettori delle Arti di Firenze nelle nicchie esterne della chiesa di Orsanmichele.

Henri Matisse, (l’ansioso, il follemente ansioso) nato nel 1869 e morto nel 1954, è stato l’artista francese capogruppo dei fauves, osservatore critico del cubismo, discepolo di Signac, Renoir e Bonnard, rivale di Picasso, maestro d’accademia e infine precursore di un’arte che anticipa l’espressionismo astratto newyorchese. Ha dominato l’arte della prima metà del XX secolo, di cui è considerato una delle coscienze artistiche più affascinanti.

 

 


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