Lettera dal Testamento Politico di Rodolfo Carelli : Sindaco Mosca Passa alla Storia ! Il Lago di Paola sia pubblico

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SABAUDIA –  91 anni compiuti, l’ultima estate passata in ospedale e recluso in casa per la riabilitazione. Per me è stato come sentire una la campanella dell’ultimo giro della mia corsa! Ho rotto gli indugi. Premetto due raccomandazioni: non si costruisce il futuro senza avere cognizione nel bene e nel male del passato; il successo di un uomo, specie se pubblico, è trasformare una difficoltà in una opportunità. Ogni volta che c’è bisogno di una spiegazione tra parentesi scriverò (R) perché m’impegno a documentare quanto asserito in un apposito articolo. La mia lettera si prefigge di farla passare alla storia lei e noi con lei, evitando che sia la terza vittima delle suggestioni della sirena del lago dopo i due ultimi sindaci.(R) Lei per ben due volte, da militare ed ora da sindaco ha fatto giuramento alla Repubblica, il cui fulcro è “rispettare la Costituzione e le leggi”. Tra queste spicca la legge Galli del 94, che ho avuto l’onore di votare per stroncare le contraddizioni giudiziarie in forza dell’articolo 1 che dichiara “pubbliche le acque superficiali e sotterranee”. Lei non può essere di diverso avviso perché la Corte costituzionale ha bocciato tutti i ricorsi presentati ribadendo un criterio sacrosanto che i beni naturali sono esclusivi della comunità. Dello stesso parere erano stati due noti sovversivi, Vittorio Emanuele III ed il Capo provvisorio dello Stato De Nicola, includendo nei loro decreti i nostri laghi tra le acque pubbliche. La presunzione di rivendicarli alla mano privata è  un residuo feudale e bene ha fatto la legge Galli a stroncare le residue incertezze giudiziarie. Nel suo articolo del  28 ottobre  Editoriale oggi lei propone il rilancio del maggior bene pubblico il lago  con una società pubblica-privata con l’implicita consapevole inadeguatezza dell’attuale solitaria gestione privata. Mentre per la parte pubblica, oltre alla regione(legittima titolare del demanio idrico)debbono figurare Comune Provincia e Parco nazionale del Circeo, lei rischia di far da scudo alla presunta proprietaria perché non chiarendo la preliminare natura pubblica o privata del lago, restando l’attuale situazione, chi dà le carte è lei  e viene compromessa l’altra battaglia con la Regione che, dopo 28 anni di non applicazione della  legge, deve destinare a Sabaudia le risorse che si ricaveranno col risanamento del lago e col rilancio produttivo di tutto il comprensorio. Immagino il suo sgomento per il percorso da intraprendere ma anche in questo lei è fortunato! In due o tre ore se scorrerà la scrupolosa documentazione sempre disponibile di due generosi figli di Sabaudia, Nello Ialongo e Giacomo Curatolo (R)non avrà più dubbi! La strada è stata tracciata nella nostra regione ( altro motivo di inadempienza politica per la delega in bianco ai funzionari) dal comune di Cori che ha rivendicato al presunto proprietario la natura pubblica del lago di Giulianello. Vale la pena ricordare: 12 kmq ha Giulianello, 3,9 Km quadrati Sabaudia! Il nodo è stato sciolto dal Tribunale superiore delle acque pubbliche,appena uscita la legge Galli, includendo il lago di Giulianello nel demanio idrico della regione. Contro queste evidenze, ogni altro percorso è impugnabile dinnanzi all’autorità giudiziaria ed alla Corte dei Conti, estrema ratio alla Corte costituzione che si è già pronunciata irrevocabilmente!  Chieda sostegno a tutto il Consiglio ed in particolare a Massimi che le darà il massimo sostegno. Ribadisco che non è mai esistito né esiste nessun intento punitivo verso l’attuale gestione e che sempre, come gruppo di cittadinanza attiva, abbiamo proposto una soluzione-ponte, che grazie agli investimenti pubblici promuove e valorizza in primo luogo le strutture e i servizi e la lunga esperienza maturata dalla gestione. Volevo spiegarlo alla dottoressa Scalfati che ha rifiutato il confronto.

Rodolfo Carelli


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