M5S e il simbolo negato a Latina, Vacciano attacca: hanno snaturato il Movimento

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ROMA – Giuseppe Vacciano, Senatore dimissionario eletto a Latina nel Movimento Cinque Stelle, tra una votazione e l’altra nelle aule del Senato stimolato dalle nostre domande torna sulla vicenda del simbolo negato da Grillo e Casaleggio agli attivisti del capoluogo pontino.
Prima però ci tiene a fare a una premessa.
“Ma io non seguo più tutte queste vicende da tempo. Non posso offrire altro a parte la mia opinione”.
Eppure il tuo avrebbe potuto essere il profilo ideale come sindaco di Latina.
Ho messo il cartello: “abbiamo già dato”, comunque grazie per la considerazione”.
Una domanda politica, ma perché vi siete dimessi tu Simeone e Iannuzzi? Capisco che non vi riconoscevate più nel movimento ma fare politica, onori a parte, vuol dire anche lottare per cambiare le cose. Così sembra vi siate arresi…
“Per me la politica era il Movimento. Con quei voti sono entrato in Senato e a quei voti voglio restituire un portavoce del simbolo con cui sono stato eletto.E’ una cosa che ho sempre pensato e detto che avrei fatto, anche quando di entrare in una istituzione non si parlava affatto. Poi ti dico la verità, anche se le dimissioni sono state temporalmente presentate insieme, non ho mai avuto alcun tipo di accordo in al senso con Iannuzzi e Simeoni. Fra l’altro io l’avevo annunciato un mese prima e ho aspettato solo per sistemare i conti del gruppo parlamentare di cui ero tesoriere”.
Eppure chi alle elezioni politiche vi ha votato, si sarebbe aspettato che dopo quel successo vi apriste al territorio, costruiste qualcosa allargando la base del vostro meetup storico invece sembravate tutti quasi spaventati dal consenso ottenuto. Vi siete quasi nascosti…
“Non è andata proprio così, sono stati fatti decine di tavoli di lavoro, organizzato un evento importante sulla scuola, fatto iniziative di “volontariato civico” come la pulizia dei parchi.
Probabilmente servivano altre forme di coinvolgimento, ma non saprei immaginare quali. Tuttavia è anche possibile che la pubblicità di queste iniziative sia stata poco penetrante o che semplicemente molte persone desiderano ancora delegare e non partecipare attivamente alla vita “civile” e politica della propria città dove con il termine politica, non si intenda solo quella esercitata nelle aule consiliari”.
Siete stati il primo partito a Latina se non ricordo male, tanta gente vi ha votato, era naturale che in molti volessero partecipare, magari avreste potuto guidare il loro inserimento nel movimento invece sembrava quasi che non li voleste, diffidando dei nuovi. Ecco che quando ne ha avuto occasione qualcuno ha colto l’occasione per creare altri meetup.
“Noi abbiamo partecipato ai punti di incontro e quando possibile ai tavoli, ma se dici di essere un movimento dal basso è da li che partono le iniziative. Noi non ci siamo mai negati. Altrove forse ha funzionato meglio. Comunque è probabile che se fossimo rimasti noi non ci sarebbero stati tanti gruppetti. Ma siamo sulla teoria…”.
Eppure non pensi che un rappresentante istituzionale, o portavoce, oltre che recepire le istanze del gruppo che rappresenta abbia anche l’onere di indirizzario a volte verso le strade da percorrere?
“No, nel Movimento non funzionava così. Era questa la differenza tra il portavoce e il rappresentante, ma penso che adesso si stia andando nella direzione che immagini tu, ma lo si sta facendo “sottobanco” e per me è una cosa triste e inaccettabile!”.
Forse una via di mezzo sarebbe stata preferibile…
“Una via decisa insieme, in un percorso di cambiamento che ci poteva stare se condiviso e discusso. Altrimenti è solo lo snaturare qualcosa che era nato per essere differente, per fini di bassa propaganda”.
Infine, pensi che Grillo e Casaleggio non abbiano concesso il simbolo ai Grilli e le Cicale perché hanno pensato che fossero ancora troppo legati a voi tre, oppure perché come sussurra qualcuno i sondaggi a Latina non erano proprio lusinghieri e hanno voluto evitare di restare fuori dal ballottaggio?
“Ovviamente non posso escluderlo, anche se non credo: io mi sono allontanato proprio per evitare di creare imbarazzo o scrupoli. Più dei sondaggi penso abbia contato la scissione in 3 o 4 gruppi, ma la scelta pilatesca dei vertici senza alcuna consultazione in rete, da qualsiasi considerazione fosse guidata, per un movimento dove dovrebbe decidere la base è inaccettabile. Comunque la si pensi sul M5S, si sottrae alla competizione elettorale una componente che nel Paese ha comunque il suo peso e che meritava di avere una possibilità”.


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Giornalista Professionista dal 2007 - Fondatore di News-24.it: nella mia carriera ho diretto la redazione sportiva del Quotidiano La Provincia di Latina fino al 2013, dal 2008 al 2013 ho collaborato con ExtraTv, ho ricoperto l'incarico di addetto stampa della Top Volley in serie A1 e nel 2014 per sei mesi sono stato condirettore del quotidiano Latina Oggi Notizie. Attualmente mi occupo di informazione on line e social media con un occhio attento alle profonde modificazione che i nuovi mezzi di comunicazione stanno imponendo ai nostri stili di vita.