VELLETRI – Si chiamava Marcos Schinco, cittadino brasiliano di 43 anni, l’uomo ucciso dal suo compagno di cella, un italiano di 26 anni con problemi psichiatrici. L’uomo era finito in carcere dopo esser stato arrestato a Latina.

A denunciare l’episodio il sindacato: “La situazione è allarmante”, il commento di Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, il primo e più rappresentativo della Categoria.

Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, è necessario ripensare completamente la questione penitenziaria: “Quanto accaduto nel carcere di Velletri deve necessariamente far riflettere per individuare soluzioni a breve ed evitare che la Polizia penitenziaria sia continuo bersaglio di situazioni di grave stress e grande disagio durante l’espletamento del proprio servizio”.


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