condizioni disumane

LATINA – Avrebbero ricevuto pressioni per rinunciare all’aggiudicazione della gara per la realizzazione del campo di regata durante i mondiali di canottaggio. Questo il racconto di Danilo Roncone, marito dell’amministratore della società DEA costruzioni, ascoltato questa mattina nel processo Dune che vede imputati anche l’ex sindaco di Sabaudia Giada Gervasi, l’ex assessore ai lavori pubblici Innocenzo Angelo D’Erme, l’ex consigliere Sandro Dapit e l’ex direttore generale del Comitato Sabaudia MMXXX Luigi Manzo, oltre al funzionario Giovanni Bottoni.

L’uomo ha dichiarato che nonostante la DEA fosse risultata prima, l’ex sindaco e l’ex assessore avrebbero insistito affinché rinunciassero all’aggiudicazione della gara per un complessivo di 219 mila euro.

“Noi avevamo tutti i requisiti – ha ribadito Roncone – e le capacità tecniche per fare quel lavoro. Non ci avrei mai rinunciato”. Secondo gli investigatori, il suo atteggiamento avrebbe portato l’amministrazione Gervasi a revocare la gara e a indire una nuova procedura.

Un atteggiamento che alla fine, secondo gli investigatori, ha portato l’amministrazione comunale a revocare la gara e a indire una nuova procedura. Ricordiamo che agli imputati del processo sono contestati a vario titolo i reati di peculato, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico.


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