Quasi una preghiera

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La preghiera è un parlare portando con sé tutte le nostre interrogazioni, osservazioni, lamenti.                                  Adriana Zarri

         La teologa Adriana Zarri, autrice del libro Quasi una preghiera (editore Einaudi), nella sua vita ha ripetutamente svolto con passione esistenziale riflessioni e meditazioni sulla preghiera intesa non come «un recitar formule e un domandare cose», un recitare litanie,  ma un conversare liberamente in silenzio con Dio, un ascoltare la parola biblica, un raccogliersi nella propria interiorità per lodare Dio con disinteressata gratuità.

La preghiera per la Zarri  è legata ai ritmi delle quattro stagioni e alle voci della vita che scorre con i suoi colori, odori, sapori, con le sue emozioni e ricordi. Pregare, che «sa di casa, di fuoco e di memoria», è soprattutto un ringraziare per le innocenti cose viventi della quotidianità (cibo, tavole apparecchiate, luci del giorno e della notte, risvegli del mattino, suoni e rumori della natura che ci circonda …).

Nella preghiera occorre lasciare che sia Dio a cercarci sapendo che, come ha detto un grande santo «Non cercheresti Dio se non l’avessi già trovato». Bisogna essere capaci di stare in silenzio, di ricevere, ascoltare, udire e capire i messaggi più sottili e profondi come «gomitoli sciolti», impossibili a dipanarsi con la ragione e i sillogismi. La presenza di Dio è sempre costante e silenziosa, misteriosa e nascosta.

Il libro dell’eremita Adrana Zarri, un’autentica voce poetica, è un testo “ecologico” perché in un mondo poco assuefatto alla preghiera, canta con stupore incontaminato la natura (i fiori, le foglie, gli alberi, l’erba dei prati, le piante di boschi, i giardini e gli orti) osservata con innocente curiosità nei vari aspetti e nei ritmi cadenzati dall’avvicendarsi delle stagioni e dalla storia dell’uomo sulla terra.

Nel riflettere sulla questione della preghiera, l’autrice afferma che i monaci d’Oriente erano dediti solo alla preghiera, mentre i monaci di Occidente, in particolare  san Benedetto, aggiunsero alla preghiera l’azione (Ora et labora) perché il lavoro è una forma nascosta di preghiera.

Seguendo l’avvicendarsi della stagioni l’autrice si sofferma sulla primavera, tempo nel quale la terra rifiorente, che sembrava morta, risorge, il mondo si rianima di colori e  la vita torna a vivere con maggior vigore e slancio. Nelle meditazioni giornaliere una forma di preghiera intima e domestica si esprime nel lodare e ringraziare il Signore per il tripudio di colori: il giallo dei fiori, il viola dei mari tempestosi, il rosso delle nuvole al tramonto, il verde dei prati, l’azzurro del cielo.

Nella preghiera ci si abbandona al Signore; nel cammino si cerca la sua mano per essere accompagnati e guidati per non cadere nella brama del potere, nell’adulazione dei potenti e per rimanere onesti e umili. La preghiera non è un conversare astratto e anonimo ma un cercare Dio in maniera disinteressata e sentire la gioia di essere perdonati. Nel dipanare le sue riflessioni l’autrice ha modo di disquisire sul digiuno, sul significato della quaresima, della morte, della resurrezione, della vita eterna, dell’importanza della donna e della cultura femminile.

Pregare, oltre che conversare e dialogare, significa contemplare le meraviglie di Dio, stupirsi per le cose che ci circondano (le rose, le nuvole, il cielo, gli animali, i sassi…), confidare a Dio le nostre preoccupazioni e i nostri crucci. Tenendo conto dell’inquinamento  energetico e dell’avvelenamento dell’aria e dell’acqua, Adriana Zarri prende lo spunto dalle varie stagioni per rivolgere preghiere intense che non prescindono dal clima.

Ogni tempo è tempo di preghiera: la preghiera primaverile, infatti, è fatta di tenerezze e di stupore; la preghiera estiva, che nasce dall’odore del granoturco fiorito, è densa e forte e ha il colore della passione; la preghiera autunnale è un’immensa gratitudine per la messe dei frutti della terra.

Quasi una preghiera è un libro serio e intenso, ben argomentato con limpidezza concettuale che, nel guidare il lettore in un’affascinante esplorazione dell’universo della preghiera, legata strettamente al mondo della natura, merita di essere letto e meditato per gli spunti e le suggestioni che offre.

 


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