La Festa della Mietitura si arricchisce di Cultura con la presentazione del libro “Radici siciliane – La corda ingenua di sei grandi personaggi fra storia ed immaginazione” – Latina, loc. Chiesuola, il 14 luglio 2024, ore 20:15
Il prof. Luigi Campanella, già Preside della Facoltà di SMFN dell’Università La Sapienza di Roma e già Presidente della Società Chimica Italiana, sul libro di Francesco Giuliano “Radici siciliane – La corda ingenua di sei grandi personaggi fra storia ed immaginazione” ha scritto (https://ilblogdellasci.wordpress.com/2024/06/25/recensione-radici-siciliane-la-corda-ingenua-di-sei-grandi-personaggi-fra-storia-ed-immaginazione/) che “Per essere siciliani bisogna essere diversi – asseriva Vitaliano Brancati ed ancora Johann Wolfgang von Goethe, vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, «uno dei più grandi letterati tedeschi e l’ultimo uomo universale», nel suo Viaggio in Italia (1816-1817) scrisse che «L’Italia, senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna». È in Sicilia che si trova la chiave della diversità che l’autore Francesco Giuliano descrive in “Radici siciliane-La corda ingenua di sei grandi personaggi fra storia ed immaginazione”, Ed.La Bussola, trattando i fatti più significativi di sei grandi siciliani Empedocle, Gorgia, Archimede, Diodoro Siculo, S. Cannizzaro, E. Majorana,vissuti fra il V Secolo a.C. ed il XX secolo. I personaggi così diversi fra loro consentono un intreccio invisibile, ma percepibile, ben articolato di storia, filosofia, scienza, umanesimo, sostanzialmente cultura e quindi come tale superiore all’informazione ed alla conoscenza acritica. Il testo è rivolto soprattutto al grande pubblico per la semplicità del linguaggio adoperato, e per lo stile,un intelligente mescolamento di astrazione e concretezza, di narrazione e realtà, di poesia e prosa, di scienza e umanesimo sostanzialmente cultura,ben oltre le semplici informazioni e conoscenze acritiche. Fa piacere, di certo a me che sono un chimico, che a scrivere questo testo sia stato un chimico: una disciplina scientifica è la chimica che ha più volte ed in più differenti occasioni dimostrato di essere un ponte culturale. E Francesco è un chimico da sempre fautore della cultura unificata”. A cui Claudio Della Volpe, anch’egli chimico, professore associato presso l’Università di Trento, e responsabile del blog della Società Chimica Italiana, aggiunge: “Sappiamo che c’è una vena umanistica in molti chimici sia del passato che del presente; è una vena che li porta a scrivere come dannati, con la stessa solerzia ed efficienza con cui affrontano il laboratorio; non solo di Chimica ma della vita in generale; stavolta ne presentiamo uno dei nostri tempi”.
Queste valutazioni si uniscono già a quella di Marcella Cossu, storica dell’arte della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (https://www.treccani.it/magazine/webtv/esperti/cossu_marcella.html), secondo la quale “Francesco Giuliano potrebbe ritirare un patentino di membro onorario della “scuola Pontina” ovvero il circolo degli artisti contemporanei che vivacizzano in questi anni la cultura di Latina e del suo hinterland. Innanzitutto perché, come molti illustri predecessori e suoi stessi contemporanei, è un pontino di adozione, nato in Sicilia in quel di Francofonte, attaccato come pochi al suo Mongibello e agli inconfondibili panorami della sua terra d’origine. Ma, al tempo stesso, profondamente radicato nella patria adottiva, dove ha insegnato chimica, i principi alla base di composizione e s-composizione della vita, e dove ha, negli anni, declinato il fulgore di lenti tramonti infuocati del litorale, passeggiando sulla riva o, più semplicemente, ammirando giorno dopo giorno l’abbacinante occhio di sole dardeggiante dalla curva ritorta del grande inconfondibile albero mille volte postato su fb con altrettanto inconfondibile amore. SantExupéry sostiene che solo chi è molto triste ama il quotidiano appuntamento con il coucher de soleil; Francesco, pur vivendo del coucher de soleil, ne fa misura e regola kantiana del proprio essere nel mondo, sottomettendo sentimento e ragione alle immortali leggi della natura. Nasce così, in un empito di creazione artistica, un’abbondante e felice produzione letteraria, “che bundabat che bena”, per dirla nell’idioma dei sardi, ovvero che scaturisce spontanea e regolare dall’aver individuato la via, anzi la “terza via”. La terza via, per Francesco il Chimico e il Poeta, autore di arguti aforismi e poesie di bellezza greco-classica, è un mix di cultura umanistica e scientifica, un Trivio e Quadrivio al..bivio: una cultura in definitiva la più contemporanea, tale da servirsi del pragmatismo e dell’empirismo scientifico filtrati dal senso estetico e filosofico della cultura classica. La Sicilia natale, Sikelìe dei Greci, è in tale senso paradigmatica allo sviluppo della produzione romanzesca di Francesco, dove dai tramonti infuocati (veramente ispirati, secondo me, al litorale pontino) si passa alla descrizione, epica, della complessità della flora delle brughiere native dominate dalla cappa del Mongibello innevato, o a intrigantissimi composti e intrugli tra il chimico e l’alchemico, che solo un chimico – e scrittore – come Francesco riesce a rendere imprescindibili e irrinunciabili per il lettore, anche il più sprovveduto, o, ancora, a quel mare mitologico, violaceo e vinoso, delle isole di Sicilia. Una serie di saperi e di esperienze si intrecciano in questa personalità con l’inesauribile entusiasmo di essere qui ora, avendo individuato il principio di un afflato cosmico che rende la vita irrinunciabile.” Discernimenti questi che scaturiscono sia dalla profonda suggestione scientifica sia da quella classico-umanistica e che danno insieme vigore e fiato a quella “terza via culturale” a cui fa riferimento Marcella Cossu e su cui si fondano tutti gli scritti di Francesco Giuliano, compresa la sua ultima fatica letteraria, edita dalla CE La Bussola (2024): “Radici siciliane. La corda ingenua di sei grandi personaggi tra storia e immaginazione” che sarà presentato il 14 luglio 2024, alle 20:15, a Latina, loc. Chiesuola, in occasione della Festa della Mietitura.
Giuliano Francesco è chimico, scrittore e poeta. I suoi romanzi sono I sassi di Kasmenai, Ed.Il foglio (2008), Come fumo nell’aria, Prospettiva ed. (2010), Il cercatore di tramonti, Ed. Il foglio (2011), L’intrepido alchimista, Sensoinverso ed. (2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne Aracne, 2016), La ricerca (Aracne, 2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (Aracne,2020), La commedia dell’inganno (La bussola, 2022); le sue raccolte di poesie sono M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018). Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), Gocce di Memoria (2021) – tutte edite da Libreria Editrice Urso. A cui si aggiungono sue poesie ispirate ad opere delle varie edizioni d’ Expo di Avalon d’Arte (SA) e racconti in “Raccontare Campiglia con Ti colse all’improvviso la furia dei venti” (2017) e in “Racconti pandemici con La Natura gioca a dadi” (2020). Recensisce anche film e pubblica articoli scientifici nella testata news-24.it: https://www.news-24.it/author/francesco-giuliano/.
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