LATINA – Taglio retroattivo sui buoni postali: Confconsumatori di Latina porta il caso davanti alla Corte di Cassazione. Già diversi anni fa, nel 2014, Confconsumatori aveva denunciato sul proprio sito il caso del taglio degli interessi applicato retroattivamente sui buoni fruttiferi postali emessi nel 1983. L’associazione si era impegnata per assistere le centinaia di risparmiatori che, alla scadenza dei propri buoni fruttiferi postali trentennali, si sono visti applicare un tasso di interesse differente e, quindi, hanno ricevuto una somma nettamente inferiore rispetto a quella riportata sul retro del titolo.
Oggi, dopo dure battaglie legali, la questione è finalmente approdata dinnanzi alla Corte di Cassazione a Sezioni Unite. “Se dovesse essere accolta la tesi della Sezione della Suprema Corte remittente, tesi che stiamo portando avanti nelle aule di Tribunale, i risparmiatori che hanno un processo in corso, qualora ne ricorrano i presupposti, avranno buone possibilità di ottenere le somme dovute. Al di là, infatti, della legittimità o meno della variazione del tasso, il problema di fondo è l’informazione del risparmiatore. Se questa non è stata data, in modo preciso e puntuale, prima della scadenza del titolo, al momento della emanazione dei decreti ministeriali di variazione dei tassi, vi è un inadempimento le conseguenze del quale non possono e non devono ricadere sull’investitore. Quest’ultimo, infatti, se fosse stato informato prima della modifica peggiorativa dei tassi di interesse avrebbe potuto scegliere prima della scadenza trentennale la via della liquidazione sul mercato del titolo”.
“Anche nella nostra provincia – afferma l’avvocato Franco Conte responsabile della Confconsumatori Latina – abbiamo avuto alcuni casi del genere, per i quali sono state inoltrate le diffide e ci apprestiamo ad intraprendere la via giudiziaria, ragion per cui siamo in attesa di conoscere gli esiti della pronuncia della Cassazione e quali quindi possano essere gli effetti per i consumatori pontini.”
Ecco, allora, un consiglio per chi ancora non ha agito per la tutela dei propri diritti: in attesa della pronuncia della Corte di Cassazione a Sezioni Unite è opportuno inviare una formale diffida a Poste Italiane per l’interruzione dei termini di prescrizione. Per informazioni è possibile rivolgersi alle sedi di Confconsumatori
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