Un gruppo di ricerca tedesco ha prodotto un ossidante verde (NABTNE), che potrebbe sostituire il “perclorato di ammonio” altamente inquinante

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Normalmente chi non ha competenze di chimica crede che la combustione sia una reazione esotermica (cioè che libera calore) che avviene tra un combustibile (metano, GPL, idrocarburi, alcool, legno, carbone di legna, coke, ecc.) e il comburente ossigeno O2, che è componente dell’aria. Conseguentemente si crede che la combustione avvenga solo in presenza di aria, ma non si sa che la combustione, invece, è una qualunque reazione di ossidoriduzione, esotermica, in cui un ossidante reagisce con un riducente. In effetti, il comburente può essere un qualunque composto che abbia la proprietà di sostenere la combustione anche in assenza di aria. Ebbene, esistono i propellenti solidi compositi che sono in grado di mantenere la combustione anche nel vuoto perché sono costituiti da una miscela costituita dal combustibile – composto chimico altamente ossidante – e dal comburente – un metallo in polvere finemente suddiviso – legati da un altro composto che agisce anch’esso da combustibile Il perclorato di ammonio NH4ClO4 (APCP) è un solido ossidante a causa del suo notevole contenuto di ossigeno e l’elevato numero di ossidazione del cloro (+7), quindi agisce da comburente. In miscela con l’alluminio Al (in polvere), che funge da combustibile, e un polimero legante anch’esso combustibile, il perclorato di ammonio NH4ClO4 viene impiegato come propellente solido per razzi e missili, producendo però un alto tasso di inquinamento ambientale. Per avere un’idea di ciò, basta sapere che ogni volta che il razzo vettore spaziale Ariane 5 porta in orbita un satellite, la reazione del perclorato di ammonio con l’alluminio e il legante nei suoi propulsori genera circa 270 mila chilogrammi di acido cloridrico concentrato HCl (composto che comunemente si trova in commercio con il nome di acido muriatico). Questo composto reagisce con l’ozono stratosferico diminuendone la quantità e, nel contempo, aumenta anche l’acidità delle acque meteoriche. L’acidità di queste acque è altamente corrosiva sui materiali metallici e calcarei, ed altamente nociva per gli esseri viventi. La distruzione dell’ozono O3, a sua volta, determina un assottigliamento dell’ozonosfera – situata a circa 30 km di altitudine – che protegge gli esseri viventi dalle radiazioni UV trattenendole. Ciò causa l’aumento delle radiazioni UV sulla superficie terrestre con effetti neoplastici sulla pelle e sugli occhi delle persone.

Il gruppo di ricerca del Dipartimento di Chimica dell’Università di Monaco di Baviera, diretto da Thomas Matthias Klapötk, ha prodotto l’acido nitro-amino-diacetico (bis(2,2,2-trinitroetil estere)) – il cui acronimo è NABTNE -, composto che potrebbe sostituire il perclorato d’ammonio. La ricerca sugli effetti di questo composto è in atto e se i risultati dovessero risultare soddisfacenti verrebbero risolti i problemi di cui sopra causati dal perclorato di ammonio.

Per chi ne vuole sapere di più: https://ilblogdellasci.wordpress.com/2020/12/26/un-nuovo-ossidante-verde-potrebbe-sostituire-il-perclorato-dammonio/

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).