A Le Forna si mobilitano per fare restare Padre Francesco alla guida della parrocchia

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Tra qualche giorno sarà Natale ma non sarà come gli altri!
Credo che la nostra comunità, soprattutto noi fornesi, dovremmo riflettere sull’imminente periodo di solitudine e di abbandono che ci attende dopo che il nostro Padre Francesco sarà andato via.
Certo è veramente strana la sua missione, è stato chiamato ad amare genti che nemmeno conosceva, amarci fino in fondo, amarci gratuitamente nell’amore di Dio ma senza legarsi a noi. Ma sono sicura che anche per Lui non sarà facile lasciarci perché è riuscito in breve tempo a stabilire un legame puro, a costruite relazioni profonde che si sono estese a tutti, anche a chi non frequenta la nostra chiesa.
E’ vero, noi parrocchiani siamo spesso molto esigenti ed è per questo che dovremmo chiedergli di perdonarci e se gli abbiamo dato qualche “amarezza”; si ricordi dei tanti momenti gioiosi vissuti insieme e delle tante belle cose che ci ha donato ed insegnato.
Caro Fra’ Francesco, dovremmo ringraziare il Signore per questi due anni accanto a te e grazie per averci ricordato che una vita cristiana senza la preghiera è vuota.
A Ponza, nella frazione di Le Forna, i fedeli sono molto preoccupati per il trasferimento in altra sede del parroco della chiesa della Madonna dell’ Assunta. Padre Francesco Nadi Hanna è molto amato da tutti i suoi parrocchiani che sperano resti al suo posto, si sono mobilitati per ottenere un cambiamento della decisione dei responsabili. La signora Linda Spigno ha scritto sulla sua pagina facebook belle e significative parole nei confronti di Padre Francesco: “Grazie per aver ridato alle nostre feste tradizionali maggiore senso cristiano, grazie anche per i tuoi sorrisi e per il tuo modo di scherzare, Grazie per la tua presenza nei momenti gioiosi e tristi che molte famiglie della nostra comunità hanno attraversato; soprattutto nei momenti dolorosi hai saputo infondere fede coraggio e speranza. Ci vorrebbe un libro intero per raccontare le mille cose che hai realizzato per i nostri figli, per il servizio alla comunità e soprattutto per i giovani, con i quali hai sempre cercato di costruire un forte legame per avvicinarli alla fede, hai rimesso a nuovo la casa parrocchiale, l’oratorio con l’annesso pezzetto di terra. Anche se il Vangelo ci ricorda che lo stesso Gesù andava di villaggio in villaggio annunziando il Regno di Dio, altresì ci ricorda che la potatura per una pianta può essere dolorosa ma è necessaria: -Ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto-. Il cambiamento di un Padre per la nostra piccola comunità è spesso difficile. Ma noi siamo umani e ci leghiamo alle persone ed è per questo motivo caro Padre Francesco vorremmo chiedere al Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori – se è anche suo desiderio – che tu rimanga con noi”.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.