LATINA – Con una nota inviata alla stampa, il gruppo di FdI-An comune di Latina replica a quanto affermato dal Sindaco Coletta sul problema dei canoni arretrati relativi alla gestione degli impianti sportivi comunali, contestandone le dichiarazioni relative a quel non dobbiamo tornare a quel passato da Far West che c’era prima” visto sulle pagine dei giornali.
“Il nostro sindaco” si legge nella nota firmata da Andrea Marchiella “con queste affermazioni vuol dare l’impressione che prima la realtà sportiva fosse basata solo sul clientelismo e che finalmente oggi è arrivato l’aggiustatutto a rimettere le cose al loro posto. Nulla di più sbagliato perché il nostro sindaco finge di non sapere come sono stati regolati fino ad oggi i rapporti tra il comune e le società sportive, anche alla luce degli interventi dei commissari prefettizi Nardone nel 2010 e Barbato nel 2016. Continuare a chiedere il resoconto del pagamento di oneri non dovuti per gli anni passati ci sembra indice di grande confusione”. Perché secondo il consigliere di opposizione la situazione è estremamente chiara e riguarda la quasi totalità delle società sportive per le quali non erano previsti canoni se non quelli legati alla pubblicità. Non si comprende quindi questa sorta di accanimento nei confronti di un mondo dilettantistico, i cui dirigenti fanno ogni giorno i salti mortali per far quadrare i loro bilanci e grazie ai quali Latina può essere oggi annoverata tra le città italiane con più tesserati nel campo dello sport.
” Ci sembra anche doveroso” conclude Marchiella” che per gli oneri da pagare per gli anni 2016-2017, proprio per questo aspetto sociale dello sport, vengano anche considerati quei lavori di straordinaria manutenzione dei quali le società si sono fatte carico al posto dell’amministrazione, scomputando queste cifre dall’importo dovuto. Per il futuro, poi, ci auguriamo che si tenga conto, nel fissare i nuovi canoni, di quelle realtà sportive che abbiano importanti settori giovanili e quindi grande presenza di giovani e giovanissimi, considerando poi come la media nazionale dei canoni in questi casi si aggiri intorno ai 2000-2500 euro annui”.
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