Sono quattordici i presidenti, consiglieri e revisori della Fogliano spa accusati di aver contribuito ciascuno per la propria parte alla bancarotta delle Terme di Fogliano.
Si sono concluse le indagini preliminari nel quale viene contemplata l’ipotesi di bancarotta emersa dall’esame dei documenti relativi all’attività societaria all’indomani della declaratoria di fallimento del dicembre 2007.
Il pm Claudio De Lazzaro è partito da lontano per le contestazioni di bancarotta: il primo episodio risale al 1991. Egli ripercorre una per una le diverse fasi di gestione della società per azioni le cui quote erano detenute per la maggior parte dal Comune di Latina e per la parte residua da Amministrazione Provinciale di Latina e Camera di Commercio, e per ciascun presidente rispettivi membri del Cda, unitamente ai revisori dei conti enuclea le condotte che avrebbero favorito il fallimento delle Terme di Fogliano.
La sua ricostruzione mostra un quadro impietoso che i quattordici amministratori indagati dovranno cercare di fronteggiare proponendo motivazioni e circostanze capaci di contenere l’onda d’urto dei capi di accusa, otto in tutto, e tutti convergenti su un quadro di azioni e condotte che hanno trascinato le Terme di Fogliano spa nel burrone della bancarotta.
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