Basket personaggi, Gianna De Santis e Irene Treleani le prime donne a ricoprire incarichi

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Le definirei le “pasionarie” del basket. La prima, Gianna De Santis, è stata la prima donna a ricoprire il ruolo di direttore sportivo di una squadra di basket a Latina, cominciando con la Venere del presidente Michele Nasso, passando alla Virtus promossa in serie B1 dove operava in sintonia con il general manager Enzo Vernacchio. Lasciata Latina si è trasferita a Scafati dove ha lavorato per dieci anni alla corte dell’inossidabile presidente Nello Longobardi. Quando la De Santis è arrivata nell’Agro sarno-nocerino il quintetto di casa aveva raggiunto la serie B2, poi una marcia trionfale lo ha portato ad arrivare sino alla massima serie italiana. Gianna è stata sempre presente in questo eccellente salto di qualità. Nella stagione 1999-2000 ebbe inizio un nuovo ciclo. La dirigenza potenziò sia la squadra che il settore giovanile e sottoscrisse un contratto di sponsorizzazione con la ditta umbra Ovito, che associò il suo nome a quello della prima squadra (Ovito Scafati). Il campionato terminò per lo Scafati in sesta posizione, riuscendosi a qualificarsi per i play off con coach Massimo Mangano. L’Ovito Scafati vinse fuori casa al primo turno dei play off contro un’avversaria di prestigio come la Virtus Imola, immediatamente però, Massimo Mangano fu colpito da un ictus e morì pochi giorni dopo e fu quindi sostituito dal suo secondo, Antonio Petillo, che riuscì a portare l’Ovito Scafati alla finale play-off contro la Baltur Cento. Dopo la vittoria in gara 1, arrivò in trasferta però una pesante sconfitta in gara 2 che portò le due squadre a giocarsi la promozione nella decisiva gara 3. Il 1º giugno del 2000 così si giocò la decisiva gara 3 nel vecchio palazzetto di Via Oberdan a Scafati, che vide l’Ovito Scafati quasi sempre in svantaggio per tutto l’incontro, ma ad un secondo dal termine una tripla dell’infortunato Pierfilippo Rossi, portò le due squadre ai supplementari. Nei supplementari l’Ovito Scafati riuscì ad avere la meglio sulla Baltur Cento ormai annichilita. Lo Scafati Basket è approdato così in serie A-2. Lasciata l’amata città di Scafati, dove gli fu chiesto anche di candidarsi a consigliere comunale data la sua popolarità, nell’estate 2010 Gianna De Santis ha accettato l’offerta del presidente Lucio Benacquista per diventare direttore sportivo della neonata società Latina Basket. Due mesi prima della fine del campionato di serie B1 Gianna rassegnò inaspettatamente le dimissioni e venne sostituita da Fabrizio Iannarilli. Il momento d’oro della sua lunga carriera Gianna l’ha vissuto a Scafati tanto che importanti magazine come Superbasket e I Giganti del Basket le hanno dedicato articoli, mettendo in evidenza il ruolo della donna nello sport. Sono poche le donne, anche in questo momento, impegnate a dirigere società sportive, il loro apporto potrebbe offrire maggiore sensibilità verso tematiche legate al miglioramento della qualità della vita, dare una forza maggiore al servizio che svolgono. Nei contesti associativi il “gentil sesso” ha un grande potenziale proiettando la visione collettiva verso parole come fratellanza e solidarietà che nel nostro mondo della palla a spicchi sono spesso presenti ma non bastano mai. La sua amica Irene Treleani, moglie dell’indimenticato Aldo Odone, ha organizzato per alcuni anni in piena sintonia con la De Santis il Trofeo Peppino Tosarello. Sono rimaste sempre in contatto anche quando Gianna si è trasferita a Scafati. Quando ho presentato ufficialmente il mio libro “Paolo a Canestro, sessant’anni di basket”, dedicato a Luciano Marinelli e Aldo Odone, Irene Treleani ha preso la parola in entrambe le occasioni suscitando l’ammirazione e i convinti applausi del numeroso pubblico presente alle manifestazioni. Il suo innamoramento per il basket è stato coinvolgente tanto che qualcuno ha affermato: “Perché questa signora non si impegna in politica?” Il suo intervento: “Questa sera parliamo di cos’era l’arena del Circolo Cittadino negli anni 1970-80. L’arena era pallacanestro, e questo è fuor di dubbio, tutto girava intorno alla società dell’A.B. Latina, intorno alle sue innumerevoli squadre giovanili, intorno alla squadra delle tante promozioni, soprattutto intorno ad essa, ma, ed è un ma importante, l’arena era casa.
In quel periodo a casa ci stavi veramente poco, la mattina si andava a scuola, qualcuno era già all’università, molti lavoravano. Il primo appuntamento scattava tra le 12,30 e le 14, uscita da scuola, pausa lavoro, al bar di Peppe Agnolon, giusto dieci metri dal campo, partita a bigliardino, il caffè, cento lire e tre dischi nel jukebox. Ci si vedeva tra amici e fidanzati, facevamo time break, poi ci si lasciava e se non tornavi a casa con il fidanzato, ci tornavi con l’Orso (Franco Viola) che abitava lungo la strada di casa tua. Eravamo così tanti che c’era sempre qualcuno che abitava accanto ad un altro. Il pomeriggio passava in fretta sui compiti scolastici e massimo alle 18 eravamo di nuovo al Circolo, tutti. La squadra si allenava alle 19,30. Se faceva freddo ce ne stavamo chiusi nella saletta del bar e si giocava a Tressette, raramente a Scala40, a volte il Dernier. Le coppie del tressette erano fisse, rodate, Aldo Odone e Alfio Gaudenzi, Mauro Pulga e Franco Viola, Maddalena Centi ed io, tutti indistintamente giocavano bene il tressette. Il bar ci serviva per chiacchierare, per organizzarci le serate del sabato, per studiare il tifo per la domenica, per Natale, per il Carnevale, per il Venerdì Santo a Sezze, Pasqua e Pasquetta, per andare al mare, per prepararci alle ferie in campeggio. Alle 19:30 entravamo in religioso silenzio nell’arena, coach Marinelli faceva allenamento e noi muti in tribuna a goderci lo spettacolo. Rientravamo a casa per cena. La domenica era gara, anche con la febbre! L’estate ci permetteva di godercela sul muretto all’ombra, ci muovevamo come uno sciame, insieme al mare, insieme nei locali, insieme nelle discoteche, ci conosceva tutta Latina e dintorni, dai borghi fino ad Anzio. Una città nella città che viveva la città, perché lì intorno facevamo merenda, compravamo jeans, scarpe e borse, la profumeria era per tutti quella di Angelino Muzio, l’anellino si comprava da Biondo, non uscivamo dai confini del centro. Il Capodanno del 1974 lo passammo sotto il pallone dell’Arena, La società dell’A.B. Latina ci concesse la struttura. Fu addobbata di festoni e palloncini colorati. C’erano i fratelli Dante e Furio Morandi che si occuparono di consolle e musica, il campo era perfettamente arredato di tavoli apparecchiati, perfettamente predisposti nei numeri di chi doveva sederci. Su ognuno un cartellino con il nome. Sul mio c’era scritto Odone ed era apparecchiato per due.” Dalle parole di Irene si evince un grande senso di umanità che la spinge ad accogliere e aiutare chi è nel bisogno, nella consapevolezza che nei momenti più difficili c’è sempre molto da dire e da fare per affermare l’immagine della concretezza, essere forti e capaci di offrire giornalmente un valido contributo di idee a sostegno di un mondo sportivo più giusto ed efficiente.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.