Giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS, test gratuiti e informazioni sulla prevenzione a Roma e Milano

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di Alessandra Trotta

La Giornata mondiale contro l’Aids, istituita nel 1988 e celebrata il 1 dicembre, rappresenta da trentacinque anni l’occasione per sensibilizzare sul problema della diffusione del virus dell’hiv, esprimere solidarietà alle persone affette da questa sindrome e commemorare coloro che hanno perso la vita, anche a causa di malattie correlate. Quest’anno arriva in concomitanza con la diffusione dei nuovi dati raccolti dall’Istituto superiore di sanità (Iss), che delineano un quadro controverso: da un lato, dopo oltre un decennio di trend in costante discesa, si osserva un nuovo aumento dell’incidenza di hiv nei due anni post-Covid (1.888 nuovi casi segnalati nel 2022, +32% rispetto al 2020); dall’altro l’incidenza in Italia è inferiore rispetto alla media osservata tra gli stati dell’Unione Europea (3,2 rispetto a 5,1 nuovi casi per 100mila) e l’Aids uccide sempre meno (secondo l’Oms nel 2022 sono stati 767 i decessi, quasi la metà rispetto ai 1.373 del 2013).

«Informazione, consapevolezza, prevenzione sono le armi indispensabili per contrastare l’AIDS. La ricerca ha fatto enormi passi avanti: con la terapia antiretrovirale, infatti, i pazienti affetti da questa patologia possono avere la stessa qualità e aspettativa di vita di soggetti sani».

Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.

«Abbiamo il dovere di diffondere, soprattutto tra i più giovani – ha spiegato Francesco Rocca – corrette informazioni sulla trasmissibilità del virus, sull’importanza di una sessualità consapevole e, infine, sulla prevenzione. I test sono gratuiti, anonimi e rapidi. In ogni Asl del Lazio c’è almeno un centro dove poter effettuare lo screening e ricevere un’assistenza terapeutica e psicologica».

«La battaglia contro l’AIDS è ancora lunga e complessa ma, tutti insieme – ricerca, clinica, istituzioni e associazioni -, possiamo vincerla», ha concluso il presidente della Regione Lazio.
Il direttore del Dipartimento clinico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma, Andrea Antinori, sottolinea che la sfida contro il virus dell’AIDS continua. Presentando i dati del sistema di sorveglianza nazionale sull’HIV dell’Istituto superiore di sanità, Antinori evidenzia che nel 2022 ci sono state 1.888 nuove diagnosi di HIV in Italia, con un aumento leggero rispetto agli anni precedenti.

Tutti abbiamo visto almeno una volta la vecchia pubblicità in cui un alone viola circonda persone con Hiv. Lo scopo doveva essere informativo, invece non ha fatto altro che alimentare lo stigma verso chi vive con questa infezione.

“Il dato più preoccupante è rappresentato dal numero elevatissimo di diagnosi tardive, i cosiddetti late presenter, persone che scoprono di aver contratto l’Hiv tardi, cioè quando il loro sistema immunitario è già compromesso o quando sono già in Aids, cioè mostrano i sintomi delle patologie correlate”. Nel 2022 quasi il 60% (58,1%) di chi ha ricevuto la diagnosi di Hiv era già in Aids (403 persone) o prossimi a questa condizione, spiega la nota; non a caso il motivo principale per cui le persone hanno eseguito un test (oltre il 40%) è stato la comparsa di sintomi o di patologie Aids correlate e solo il 24% ha eseguito il test perché consapevole di aver avuto rapporti non protetti.

“Un dato che conferma l’importanza dei test offerti da check point, servizi friendly, non sanitari, vicini ai target meno propensi a rivolgersi ai servizi tradizionali”.


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