Il soffio del vento: Compassione

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Di fronte alla crescente brutalità dei fanatici di tutto il mondo abbiamo bisogno di un profondo senso di compassione, di questa forma di laica pietà.                                                              Giulio Giorello

Le espressioni verbali “avere sentire e mostrare compassione per qualcuno”, “provare e muovere compassione”, “suscitare e fare compassione” stanno a significare la pena che si prova per un altro essere umano, a cui spesso si accompagna un atteggiamento di amorevole interesse e cura e il desiderio di alleviarla e di porne fine.

La compassione, la più nobile e sconvolgente delle virtù, è un sentimento di partecipazione alle sventure e sofferenze altrui. Grazie alla compassione le persone si prendono cura di chi è debole e fragile, fino all’estremo, fino a perdersi per l’altro. Lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij, considerato insieme a Tolstoj, uno dei più grandi romanzieri di tutti i tempi, ha scritto nel romanzo l’Idiota: «la compassione è la più importante e forse l’unica legge di vita dell’umanità intera».

Filosofi e teologi, letterati e artisti, psicologi e psichiatri si sono interessati della compassione, intesa anche come pietà, per ricercarne orizzonti di senso o motivazioni. Il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer, uno dei maggiori pensatori del XIX secolo e dell’epoca moderna, ha affermato che «l’amore autentico è sempre compassione; e ogni amore che non sia compassione è egoismo».

In questa ottica la compassione è un amore che fa uscire da se stessi per accorgersi degli altri, porta ad amare gli altri prima di se stessi e spinge a dare la vita per gli altri. Lo psicanalista Erich Fromm, considerato uno dei maggiori rappresentanti della psicologia post-freudiana, aggiunge e precisa che «ogni atto d’amore, di attenzione, di compassione è una risurrezione e ogni atto di avidità ed egoismo è una morte».

Per gli storici delle religioni e gli studiosi di teologia la compassione è uno dei grandi regali che il cristianesimo ha fatto all’umanità. Infatti per Enzo Bianchi monaco laico, fondatore della Comunità monastica di Bose, la compassione è «la sorgente profonda della pratica della misericordia verso chi soffre, verso ogni uomo e ogni creatura». Nel libro biblico della Sapienza (11, 23), opera del re Salomone, c’è scritto, riferendosi a Dio: «Tu hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento».

La compassione oggi, insieme all’empatia e alla vicinanza all’altrui dolore in questa società spesso fredda, indifferente, e talora crudele, è un sentimento che si sta perdendo sempre di più.

 

 

 

 


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