“La stranezza”, un film che con garbo e finezza configura come un abito perfetto il pensiero pirandelliano

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Titolo: La stranezza

Regia: Roberto Andò

Sceneggiatura: Ugo Chiti, Massimo Gaudioso, Roberto Andò

Musiche: Michele Braga, Emanuele Bossi

Produzione Paese: Italia, 2022

Cast:Toni Servillo, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Giulia Andò, Rosario Lisma, Aurora Quattrocchi, Donatella Finocchiaro, Galatea Ranzi, Fausto Russo Alesi, Filippo Luna, Luigi Lo Cascio, Tuccio Musumeci, Renato Carpentieri, Paolo Briguglia, Tiziana Lodato, Brando Improta, Sara Mennella, […]

Ho in mente una stranezza, è diventata quasi un’ossessione, confessa all’amico Giovanni Verga (Renato Carpentieri) Luigi Pirandello (Toni Servillo), che si è recato, in treno, da Roma a Catania, per fargli gli auguri per il suo ottantesimo compleanno. E in quell’occasione Verga esprime il suo rammarico verso le istituzioni che lo hanno dimenticato e, al tempo stesso, conoscendo il pensiero dell’amico, lo avverte: ti sei messo a camminare per una strada piena di pericoli.

Purtroppo, ancor prima di questa visita, quando scende dal treno e sta per salire sulla carrozza, Pirandello dal cocchiere viene a sapere che è morta la balia Maria Stella (Aurora Quattrocchi), a cui lo scrittore era legato con grande affetto per averlo accudito ancora infante, e verso la quale sente una profonda riconoscenza. Per questo la va a vedere per l’ultima volta e rimane in loco finché il suo corpo non verrà seppellito. Trova parenti, amici e conoscenti della morta che l’accudiscono e la piangono, e osserva tutte quelle persone interpretate come personaggi, che da vivi credono di piangere i loro morti e invece piangono una loro morte che non è più nel sentimento di quelli che se ne sono andati. Tutti sono personaggi-persone, in cui scorge tante maschere e pochi volti, e che, a loro insaputa, sono in cerca di un autore. Sarà questa la circostanza che gli consentirà di conoscere altri protagonisti, i due becchini Nofrio (Salvatore Ficarra) e Bastiano (Valentino Picone), tipi bizzarri che si interessano anche di fare teatro. Il primo ostenta saccenteria per nascondere la sua manifesta ignoranza, mentre il secondo appare più equilibrato ed erudito, tant’è che avanza all’uopo citazioni appropriate di uomini famosi, come il filosofo Seneca. Due persone dunque che diventano all’unisono personaggi. Pirandello va a vedere le prove della commedia che costoro stanno preparando – La trincea del rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu-, e ne prova godimento. Tuttavia, quando va a guardare la prima è indotto a ridere soprattutto quando uno dei recitanti, durante la sua parte, piuttosto che ripetere Non ho nessuno scopo e sono felice, recita il verso aggiungendovi, senza capirlo, una virgola: Non ho nessuno, scopo e sono felice. Ma poi il suo umore cambia perché la situazione dal comico passa al tragico, dato che quel teatro si trasforma in un luogo di una resa dei conti, dove emergono gelosie, invidie, inimicizie, percosse, ecc. . Nella  situazione grottesca che gli si è presentata, dove per ottenere un loculo per la sepoltura dei morti bisogna pagare il pizzo al gestore dei servizi cimiteriali Mimmo Casà (Rosario Lisma), la presenza di una grande varietà di personaggi bizzarri e il caos in cui si è trovato, Pirandello, tra sé e sé, pensa quel che poi scriverà in uno dei suoi romanzi più famosi: Ma che colpa abbiamo se le parole sono vuote? E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele; e nell’accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto di intenderci; non ci siamo intesi affatto.

Il film La stranezza, grazie alla destrezza indiscussa di Roberto Andò, ha una particolarità che divertendo fa riflettere e pensare sul senso della vita, sull’uomo che è  uno straniero della sua vita di cui non ha coscienza e che evidenzia il dilemma umano dell’essere o del non-essere, sul mescolamento tra realtà e immaginazione, sull’intreccio indissolubile tra umorismo e tragicità, sull’angoscia delle colpe che come una fissazione sono sempre presenti. Quando ritorna a Roma, Pirandello porta con sé questo bagaglio confuso e scrive il celeberrimo dramma Sei personaggi in cerca di autore che rappresenta al teatro Valle di Roma e da cui emerge il confronto tra il sé e il proprio inconscio,  il manicomio della vita (e lui lo sa bene avendo la moglie pazza, Maria Antonietta, interpretata da Donatella Finocchiaro), la stranezza che diventa ossessione di essere persona e personaggio nel contempo, e la molteplicità della verità. Ottima la performance di Toni Servillo, che viene ancor di più gradita dalla stravagante e tipica coppia formata da Ficarra e Picone, i quali ancora una volta mettono in gran risalto il loro essere geniali attori, comici e tragici nel contempo, come risposta al pensiero pirandelliano. A cui partecipano, come un eccellente coro intonato, Tuccio Musumeci, Renato Carpentieri, Luigi Lo Cascio, Aurora Quattrocchi e tutti gli altri. Il film La stranezza è stato presentato in anteprima nella sezione Grand Public alla XVII Festa del Cinema di Roma.

Filmografia

Diario senza date (1995), Il manoscritto del Principe (2000), Sotto falso nome (2004), Viaggio segreto (2006),

Viva la libertà (2013), Le confessioni (2016), Una storia senza nome (2018), Il bambino nascosto (2021).

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).