L’angolo delle curiosità artistiche

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L’arte non è solo spontaneità, immediatezza espressiva ma anche disciplina mentale e spirituale; la genialità creativa è anche autocontrollo. (Alfonso Berardinelli)

      Michelangelo Buonarroti aveva un senso visivo straordinario, ma lo affinò lavorando prima a Firenze e poi a Roma. Tutto il suo talento, secondo alcuni studiosi sarebbe andato sprecato se fosse nato qualche secolo prima, perché il talento creativo nasce oltre che dall’ambiente natio e dai buoni maestri anche dalle relazioni con gli altri e dalla comunità con la quale si entra in contatto.

         Tra le prime opere di Caravaggio va ricordata Il ragazzo con cesto di frutta he si trova oggi nella Galleria Borghese a Roma e la grande tela la Decollazione di San Giovanni Battista, che si trova nella cattedrale della Valletta e il Seppellimento di Santa Lucia di Siracusa.

          I luoghi deputati che hanno segnato l’arte creativa di Caravaggio, «il pittore maledetto» furono nella Roma cinquecentesca il quartiere Trastevere e la Chiesa di San Luigi dei Francesi. L’artista ha reso la sua vita arte e ha dato all’arte la vita sempre in lotta con gli altri e con sé stesso, fino all’ultimo giorno, quando stremato, venne lasciato morire su una spiaggia vicino a Porto Ercole il 18 luglio 1610. Secondo alcuni prima di morire riemersero i personaggi a lui cari come il Cardinal del Monte, il suo committente e protettore, e Lena, la prostituta che ha dato il volto alle sue Madonne.

          Nei primi anni del Seicento Michelangelo Merisi, detto Caravaggio (Milano 1571- Porto d’Ercole 1610) così veniva descritto, per il suo carattere e per le turbolente vicende della sua vita, da Karel van Mander: «Egli è un misto di grano e di pula; infatti non si consacra di continuo allo studio, ma quando ha lavorato un paio di settimane, se ne va a spasso per un mese o due con lo spadone a fianco  e un servo di dietro, e gira da un gioco di palla all’altro, molto incline  a duellare e a fare baruffe, cosicché è raro che lo si possa frequentare».

          Johannes Vermeer artista olandese, formatosi in una società protestante, fu apprezzato durante il suo tempo per le sue capacità pittoriche assolutamente diverse da quelle che espressero autori coevi. Il sublime pittore, l’incredibile alchimista della luce “fuori dal tempo” è stato capace di farci sentire che niente ha più corpo, consistenza della sua impalpabile natura cristallina. Il suo dipinto più famoso è La ragazza con il turbante che poi con gli anni è diventato La ragazza con l’orecchino di perla.

Nella seconda metà dell’Ottocento, in aperto contrasto con la tradizione accademica, i Macchiaioli, giovani pittori non solo toscani, si schierarono a favore di un rinnovamento dell’arte in chiave realista e popolare. Le loro opere sono conservate e custodite in diverse collezioni pubbliche e private come le Cucitrici di camicie rosse di Odoardo Borrani, Una madre di Silvestro Lega, L’amatore delle arti di Boldini, Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta di Giovanni Fattori.

          Gli artisti della prima generazione del Futurismo, movimento artistico di avanguardia, che ebbe origine con il Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti (1909), da Boccioni a Carrà, Russolo, Sant’Elia, Balla e Severini, posero le basi per un arte del futuro, con l’obiettivo del risveglio delle coscienze.

          Il Discobolo Lancellotti (II secolo d.C.), copia romana del celebre bronzo di Mirone, si trova presso il Museo Nazionale Romano (Palazzo Massimo alle Terme). Con il permesso di Mussolini e Ciano, nonostante il parare contrario del Ministro dell’Educazione Nazionale, Giuseppe Bottai, si voleva trasferire questo capolavoro in Germania per creare il gigantesco “Museo del Fürer” a Linz.

          La storica dell’arte, Valentina Tanni, ha scritto: «Nel XXI secolo l’arte è diventata una faccenda strana, persino più strana di quanto lo fosse nel Novecento. L’avvento di Internet, la diffusione delle nuove tecnologie e l’ascesa dei social network hanno stravolto il nostro universo visivo.

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