L’angolo delle curiosità: Letteratura

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L’angolo delle curiosità: Personaggi della letteratura (VIII)

La letteratura non è nata il giorno in cui un ragazzo, gridando al lupo al lupo, uscì di corsa dalla valle di Neanderthal con un gran lupo grigio alle calcagna: è nata il giorno in cui un ragazzo arrivò  gridando al lupo al lupo, e non c’erano lupi dietro di lui.            (Giorgio Manganelli)

Galileo Galilei, scienziato e umanista, uno dei padri fondatori della scienza moderna, è stato un modello di cultura unitaria che ha tenuto insieme, senza alcuna contraddizione, le discipline scientifiche e quelle umanistiche. Conosceva a memoria i versi di Virgilio, Orazio e Ovidio e con estrema naturalezza poteva passare da Omero e Ariosto ad Archimede e Copernico, ben sapendo, come precisava nel Saggiatore (1623) che l’Iliade e l’Orlando furioso erano opere di fantasia «libri nei quali la meno importante cosa è che quello che vi è scritto sia vero. 

          Lo scrittore inglese dell’Ottocento Charles Dickens ha raccontato la storia di un anziano signore, di nome Scrooge che si accorge di aver costruito attorno a sé una tristissima solitudine che lo tormenta. Questo vecchio ha dedicato il suo tempo solo ai soldi e agli oggetti, tralasciando l’amore, l’amicizia e la serenità di stare insieme ad altri esseri umani. Alla fine si accorge di aver sbagliato tutto perché è importante il calore della amicizia, essere accolti a braccia aperte dalle persone care

          Oscar Wilde (Dublino 1854 – Parigi 1900) è stato un amatissimo scrittore, poeta e drammaturgo irlandese. Il suo stile apparentemente semplice e spontaneo, è stato in realtà molto ricercato, talora impetuoso e impertinente. Celebri sono stati i suoi aforismi e paradossi. I suoi testi teatrali sono considerati dei capolavori del teatro dell’Ottocento. Tra le numerose opere sono da ricordare L’importanza di chiamarsi Ernesto (1895), Il fantasma di Canterville (1887), il De profundis (1897) la lunga lettera che scrisse, dopo essere stato processato per omosessualità, episodio che più profondamento segnò la sua vita.

          Carlo Collodi (Firenze 1826-1890) pseudonimo Carlo Lorenzini, autore del celebre Le avventure di Pinocchio (1883), un classico della Letteratura per ragazzi. Grazie al giudizio favorevole di Benedetto Croce è rientrato a pieno titolo nella letteratura. È stato il libro più tradotto e venduto della storia della letteratura italiana.        

          Nel periodo instabile inquieto che vede l’affacciarsi del XX secolo, con il poeta Guido Gozzano ha inizio il movimento letterario chiamato Crepuscolarismo.  Con la sua “matta brigata” di amici il giovane poeta di alta famiglia borghese (il padre ingegnere, il nonno medico) praticava sport estremi. abusava di amori ancillari. Ebbe un curriculum scolastico deludente. Cambiò, infatti, due scuole elementari, cinque al liceo.

          Gianni Rodari (Omegna 1920 – Roma 1980) è stato un amatissimo scrittore, poeta, pedagogista e giornalista italiano. Si è dedicato principalmente ai testi per bambini e ragazzi ed è stato tradotto in numerose lingue. Vincitore del prestigioso Premio Andersen nel 1970 è stato uno dei maggiori interpreti del tema fantastico nonché grazie alla sua Grammatica della fantasia (1980) uno tra i principali teorici dell’arte di inventare storie. Indimenticabili sono Favole al telefono (1962), La freccia azzurra (1964), C’era due volte il barone Lamberto (1974

          Luis Sepulveda (1949-2020) è stato scrittore e regista cileno naturalizzato francese. Con l’avvento della dittatura militare di Pinochet in Cile abbandona il suo Paese, per poi viaggiare e lavorare in Brasile, Perù, Paraguay e Uruguay. Autore di romanzi, racconti e commedie, vive tra Amburgo e Parigi. La sua prosa è semplice e lineare e riesce a conciliare il gusto per la descrizione di luoghi suggestivi e lontani con il racconto dell’uomo attraverso i suoi sentimenti. In Italia ha ottenuto successo con La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare, fiaba solo apparentemente per bambini.

          Valentino Zeichen, trasferitosi a Roma, dalla nativa città di Fiume, subito dopo la seconda guerra mondiale, è stato uno dei maggiori poeti del suo tempo, esplorando i generi letterari più diversi, dal romanzo al dramma teatrale. Ha vissuto nella simbolica precarietà di una “baracca” non lontana dal Tevere, a fianco di Valle Giulia, a partire dagli anni Sessanta. Ha saputo dare voce a tratti essenziali del tempo che ha attraversato toccando il fondo delle cose. Nella sua poesia c’è una fortissima tensione per l’ambiente, una cura per i luoghi della sua vita.


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