L’angolo delle curiosità: Pier Paolo Pasolini

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Pier Paolo Pasolini (nato a Bologna nel 1922 e morto a Ostia nel 1975 in circostanze oscure) è stato uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del xx secolo. Dotato di un eccezionale versatilità culturale e acuto osservatore della società, suscitò spesso polemiche per la radicalità dei suoi giudizi critici sulle abitudini borghesi.

Nel libro Album di famiglia libro, che affascina soprattutto per la seduzione narrativa, Ernesto Ferrero ha scritto che Pier Paolo Pasolini era «un marxista segnato dall’educazione cattolica, un mistico sconfitto ogni giorno dalla propria sensualità».

Casarsa, provincia di Pordenone, era il paese natale della madre di Pasolini. Era ed è tuttora un importante snodo ferroviario, motivo per cui fu pesantemente bombardata durante la Seconda guerra mondiale. I ragazzini non potevano certo salire sul treno per andare a scuola. Per questo, frequentavano le lezioni di un giovane maestro, Pier Paolo Pasolini che 1945 cresciuto al magistero di Roberto Longhi, a Bologna, si era laureato con una tesi su Giovanni Pascoli, con il professor Carlo Calcaterra.

Sin da giovane, Pier Paolo Pasolini inizia a scrivere poesie, alternando testi in italiano e in friulano. Nel 1942 esce il suo primo libro Poesie a Casarsa. Nel corso della sua vita l’attività poetica costituirà una costante e porterà alla pubblicazione di alcuni dei più importanti testi della letteratura italiana del Novecento.

Vincenzo Cerami ha avuto a Ciampino come professore di Lettere Pier Paolo Pasolini. Grazie al suo insegnante è riuscito a vincere la sua introversione, secondo la testimonianza di Paolo Repetti, inventore della Collana Stile libero dell’editore Einaudi.

Pier Paolo Pasolini è un autore di culto anche per le nuove generazioni. È stato un uomo, un letterato, un intellettuale poliedrico che ha fatto la storia della cultura del Novecento. La sua vita è stata vissuta fuori dagli schemi: per la forza delle sue argomentazioni, l’anticonformismo, l’omosessualità, la passione per il cinema, la sua militanza e quella morte violenta e oscura. Il suo ricordo per molti suoi estimatori è ancora vivo, nitido. La sua straordinaria personalità è ancora capace di dividere e di appassionare.

Lo scrittore Alberto Moravia nella Vita di Moravia scritta da Alain Elkann ha dichiarato che «Per essere amico di qualcuno ho bisogno di due requisiti: la stima culturale e il fascino personale. (Pasolini aveva tutti e due)». Inoltre nell’Orazione ai funerali di Pier Paolo Pasolini, ha detto: «Pasolini aveva un’attenzione per i problemi sociali del suo paese, per lo sviluppo di questo paese, un’attenzione, diciamolo pure, patriottica che pochi hanno avuto».

Nel serrato dialogo con i lettori tra il 1968 e il 1970 Pasolini nella rubrica Caos, sul settimanale «Tempo», affronta l’attualità politica di quegli anni e le novità culturali, la cronaca pubblica e la vita privata, dando inizio a riflessioni che risulteranno fondamentali per la stagione degli Scritti corsari degli anni Settanta, quando dalle colonne del Corriere della Sera, del Mondo, di Paese sera discute in pubblico del destino presente e futuro della società italiana, della sua classe dirigente, della fine irreversibile e violenta di una storia secolare.

Pier Paolo Pasolini, Corriere della Sera del 19 gennaio 1975 ha scritto: «Sono traumatizzato della legalizzazione dell’aborto, perché la considero, come molti, una legalizzazione dell’omicidio».

 

 


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