SABAUDIA – “A memoria mia, ma non posso fare testo data l’età, qualcosa di assolutamente nuovo sta accadendo” scrive Rodoldo Carelli.
“A partire dall’inaspettata autonomia del Presidente del Parco nazionale del Circeo Giuseppe Marzano rispetto ai silenzi non operosi degli enti che lo hanno nominato da far arrivare la sua voce al Presidente della Repubblica per segnalare l’assenza del direttore con conseguente paralisi del Parco fino ad arrivare poi all’opposizione contro il poligono di tiro ai Pantani d’Inferno in obbedienza alle leggi di tutela che lui per primo deve far rispettare in obbedienza al giuramento prestato, norma morale prima che giuridica!
La novità non finisce qua perchè a seguire, per la prima volta che io ricordi, dal consiglio comunale dal gruppo di opposizione sempre più compatto, spesso ad iniziativa del consigliere PD Giancarlo Massimi, viene la proposta di un pubblico riconoscimento al Presidente del Parco per l’azione di tutela a cui è preposto l’ente Parco invece dei ben noti mal di pancia del passato.
Ma non finisce qui la novità perchè su questa linea si attestano i due responsabili politici della Lega e di Azione con grande tempestività, Ciriello e Lauri, abbandonando le scelte ideologiche per quelle fondate sui valori, ormai trasversali come è accaduto in Europa sul filo di lana per l’approvazione della legge per la protezione della natura. Infine non sono d’accordo che sul poligono di tiro ci sia stato un muro contro muro perchè sminuisce l’effetto di trascinamento operato dall’opposizione.
Infatti la gradualità avanzata dalla maggioranza escludendo intanto il periodo estivo di maggiore utenza è un passo significativo per spronare a predisporre alternative che possono divenire definitive per rispettare la tutela integrale. Ci fosse la stessa apertura su un tema altrettanto vitale come quello della demanialità del lago, su cui stiamo pagando una paralisi incredibile dal 1994 dall’entrata in vigore dell’articolo 1 della legge Galli ripreso integralmente dall’articolo 144 del Codice dell’Ambiente! Io quella legge l’ho perseguita ed approvata appena in tempo che arrivasse Berlusconi. Anche allora la Provvidenza fu amica non mia ma della città!”
Rodolfo Carelli
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