Lunedì 30 ottobre, in aula consiliare, nel corso dell’incontro di benvenuto alla nazionale azzurra di canottaggio, in preparazione olimpica a Sabaudia, il presidente della Federazione, Giuseppe Abbagnale, aveva lasciato intendere a chiare lettere il probabile trasloco dell’Italremo dalle sponde del lago di Paola, complici le prescrizioni della Valutazione d’Incidenza Ambientale (VINCA) dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, troppo rigide per consentire l’ampia utilizzazione del bacino e delle sue strutture, fondamentale per le esigenze d’allenamento in vista degli importanti impegni internazionali che la squadra si appresta ad affrontare.

Un addio in piena regola, dopo anni di stretta collaborazione, che, naturalmente, non fa certo la felicità della città e del sindaco Alberto Mosca, il quale si è subito mosso per scongiurare quella che ormai sembra essere ben più di un’eventualità.

In primis ha scritto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, al Presidente della Regione, all’Assessore della Regione Lazio allo Sport e all’Ambiente, al Prefetto Falco, al Presidente della Provincia, al Presidente dell’Ente Parco, al Coni e alla Fic, chiedendo e ottenendo un incontro urgente in Regione.

E così, martedì prossimo, 7 novembre, il primo cittadino di Sabaudia si confronterà con l’Assessore Regionale allo Sport, Elena Palazzo, alla ricerca di correttivi alle regole contenute nella Vinca dell’Ente Parco, che risultano molto più paragonabili a restrizioni.

“Le prescrizioni contenute nella Vinca dell’Ente Parco appaiono eccessivamente vincolanti – ha commentato il Sindaco Mosca –. Risultano essere restrizioni più che prescrizioni. Per cui se la Nazionale di Canottaggio dovesse abbandonare Sabaudia, oltre ai riflessi negativi per l’immagine della Città, si avrebbero risvolti certamente non positivi per l’indotto alberghiero e del supporto logistico al team azzurro”.

“Come primo cittadino, dunque, ho avvertito il dovere di evidenziare il problema ai vertici delle competenti Istituzioni. Ho proposto anche – ha concluso Alberto Mosca – che il Presidente dell’Ente Parco, in forza dei poteri che gli sono conferiti dalle norme dello Statuto dell’Ente, riveda le prescrizioni in un’ottica sì di tutela ambientale, ma senza penalizzare lo svolgimento delle ultra decennali attività turistico-sportive remiere, che si svolgono sul lago di Paola”.


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