San Sebastiano patrono della Polizia Locale Il discorso del commissario Valente

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Rivolgo un cordiale saluto al Vescovo Crociata, quando si partecipa a una Messa officiata da lui non si esce mai dalla chiesa distratti perché le sue omelie vanno dritte al cuore e alla mente.

Grazie anche per le parole che ha voluto dedicare al Corpo della Polizia Locale.

Saluto affettuosamente il Prefetto Maurizio Falco e do un cordiale benvenuto a tutte le autorità civili e militari ringraziandole per essere qui oggi.

Stamattina in treno mentre venivo qui da Roma pensavo che scegliendo San Sebastiano quale patrono della Polizia Locale mai scelta è stata più appropriata: l’appartenenza alle guardie dell’imperatore (e che imperatore negativo per la cristianità, parlo di Diocleziano) trafitto da centinaia di dardi perché condannato a morte; non muore, guarisce e sprezzante del pericolo continua la sua opera misericordiosa e di attenzione verso i cristiani perseguitati e imprigionati fino al martirio finale.

Ebbene in senso figurato si è voluto rappresentare una Polizia locale al servizio della gente sempre, qualsiasi cosa succeda, anche quando è costretta a sanzionare e quindi a essere invisa e guardata di traverso.

E quindi la festa di San Sebastiano martire, patrono della Polizia Locale dal 1957 per volontà di Papa Pio XII, è un momento importante per riflettere su un’attività in costante evoluzione.

Voglio richiamare il ruolo fondamentale che la Polizia Locale svolge nel nostro territorio, a tutela e salvaguardia dei cittadini, essa deve continuare a recitare la sua funzione di polizia di prossimità, la più vicina alle esigenze della collettività.

Questa occasione serve anche per far conoscere alla cittadinanza gli aspetti meno noti di un servizio che, quotidianamente, apporta valore aggiunto alla qualità della vita del nostro territorio, contribuendo ad incrementare la percezione di sicurezza.

È fondamentale sottolineare il nostro impegno per essere strumenti positivi per la convivenza civile e la sicurezza urbana: ognuno di voi quando esercita la sua funzione sa che è sotto gli occhi di chi lo giarda come baluardo di ordine, certezza e tranquillità. Da qui il “saper essere” – concetto a me molto caro – diventa fondamentale

Gli agenti di polizia locale suscitano un senso di fiducia e rispetto nelle istituzioni: il mio personale ringraziamento va – attraverso la figura del comandante Francesco Passaretti – a tutti loro, a nome dell’amministrazione comunale per l’impegno a servizio di Latina e per la presenza costante in tutte le nostre attività.

Con stima e affetto voglio dare il benvenuto agli agenti di Polizia Locale assunti da pochi giorni, augurando loro di non perdere mai l’entusiasmo di lavorare a contatto e al servizio della gente, nella convinzione che il maggior elemento di gratificazione del loro lavoro sia proprio la componente del servizio.

Chiudo con una frase di Papa Francesco : “Non si fa il proprio lavoro perché qualcuno ci dica grazie; lo si fa per dovere, per principio, per mantenere la propria dignità”.

Dobbiamo, insieme, continuare a disegnare un cammino che sappia conciliare tradizione e innovazione, senza perdere di vista le vostre origini e i vostri valori ma in grado di soddisfare i cambiamenti e le nuove esigenze della città


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