Addio a Umberto Giggetto De Angelis, il grande ristoratore di Borgo Grappa, un vero artista della cucina

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Ci ha lasciato a 84 anni Umberto De Angelis, per tutti Giggetto, uno dei ristoratori più amati a Latina per il suo carattere estroverso, la buona cucina, un pezzo di storia. Sono tanti i ricordi piacevoli all’interno di quel locale al Grappa, in estate era una delizia passare una serata con gli amici di sempre all’aperto. La premiata trattoria da Giggetto  è stata aperta nel 1932, con licenza comunale datata 19 novembre 1933. Luigi De Angelis – il papà di Umberto –  proveniva da Ariccia, gestiva un fraschetta a Roma in via dei Coronari dove vendeva fave e pecorino accompagnate da un vino di sua produzione che trasportava di notte su un carretto. Era un ritrovo di antifascisti di fede socialista come lui, decise poi di vivere in tranquillità nelle vicinanze del lago di Fogliano e del mare. Ha sposato Maria Bonaldo, veneta di Treviso. E’ nato un bel mix tra cucina dei Castelli Romani e quella veneta. Nella stagione estiva si mangiava pesce fresco in abbondanza nel piacevole pergolato all’aperto, l’inverno era destinato a polenta, pasta e fagioli, altre specialità adatte ai mesi più freddi. Il piatto che ha reso famoso il locale è il coniglio alla cacciatora. Umberto ricordava bene gli ingredienti ma non sempre li rivelava. Altro piatto forte gli spaghetti all’agretto nati una sera per mancanza di salsa di pomodoro. Umberto decise, insieme alla moglie Raffaella, di cucinare degli spaghetti con pomodori acerbi, basilico, parmigiano e pecorino. In quel posto oltre a tante etichette di qualità si beveva il Clinto. Il vitigno Clinto non appartiene alla vitis vinifera, è possibile produrlo solo per uso familiare. Giggetto lo offriva agli amici fidati.  Tanti clienti vip hanno frequentato la trattoria da Giggetto: ricordiamo Pasolini e Bertolucci durante le loro lunghe vacanze a Sabaudia. Anche il presidente Sandro Pertini scelse il trattore di Borgo Grappa per mangiare divinamente. Dopo qualche giorno si recò come sempre a Selva di Val Gardena, spedì una cartolina a Umberto che la espose insieme a tante altre di persone che gli volevano bene. Ciao Umberto, ti sia lieve la terra. Impossibile dimenticare la tua vera amicizia e simpatia.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.