ANNO NUOVO TRUCCATO DA VECCHIO

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E’ davvero il caso di parlare delle illusioni perdute, di speranze che vanno sempre più affievolendosi. In proposito giova citare un frammento di  Teognide lirico greco  del VI a.C. da cui si evince  che persistendo in terra guasti, guerre e crudeltà d’ogni genere le “rappresentanti” delle Virtù Parallele, metaforicamente  impersonate dalle rispettive dee, in primis Sofrosyne (Saggezza) decidono di rinunciare alla propria funzione essendosi estinto “il genere degli uomini buoni e giusti”, con loro finanche la Speranza “ultima dea” desistette  (il Foscolo ricalcò il verso!)>

“Speranza tra gli uomini ultima buona dea se ne andò. [prima di lei] Se ne andarono sull’Olimpo Fede,  grande dea degli umani,Saggezza,le Grazie non avendo quelli rispettato i giuramenti,disdegnato la giustizia, misconoscendo la pietà“(eusébeia=pietas religiosa,benevolenza, solidarietà). Nel nostro caso la mostruosità è duplice, il Covid e la insulsa e assurda politica dominante bastevoli di per sé a indurci a rifugiarci su di un altro pianeta. Tuttavia secondo l’usato rito non possiamo a meno di formulare i fatidici auguri a tutte le persone di buona volontà compresi i novax -che il Padreterno li illumini d’immenso (!)- affinché desistano dalla loro “resistenza” nonché “astinenza” vaccinale preservandoli dal virus anche a vantaggio del prossimo. Mi astengo,dunque, da rosee previsioni o supposizioni per il 2022 prospettandosi il panorama a venire incerto e compromettente come fu per Firenze-Italia al tempo di  Dante: riponeva le sue speranze per un riscatto italico prima nel germanico Arrigo VII di Lussermurgo indi in Cangrande della Scala da lui configurato nel simbolico Veltro  che avrebbe “fatto morir con doglia” la lupa emblema della mala-vita, dell’avidità, del potere(temporale e spirituale, la chiesa),della politica sconcia. Dante fu fortemente deluso noi altrettanto paventando un’annata alquanto logora benché “travestita” o camuffata di nuovo, confidando tuttavia  ad oltranza nel nostro Veltro alias Drago pur se rischia che gli  “venga men  la possa”  a dover fronteggiare i rivoltosi, gli insipienti e inadempienti. Anziché defilarci come la Speranza del citato frammento proviamo a resistere, anche se poeti lirici non siamo tutti di buon animo in coro accenniamo a “cantare” (!) <Salutiamo l’anno che si chiude e accogliamo /il nuovo che sta per fare il proprio ingresso con /canti e danze di buon augurio/ dimenticando ‘lutti e pianto’ > [Alcmane VI a.C.]

[[danze] soprattutto/ giocondità e canti predilige Apollo/ lutti e pianto sono appannaggio di Ade [Stesicoro VII VI a.C.]

A U G U R I 2022  (gimaul)


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