Caro Bellini, l’educazione è anch’essa un bene comune!

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Dario Bellini è il Capogruppo di Lbc. Quando mi vede per strada fa finta di nulla, non mi saluta e passa oltre. Non che io mi aspetti qualcosa di molto diverso, eppure anche io contribuisco alla sua paga da Consigliere Comunale.

Ecco, noi cittadini stipendiamo i nostri amministratori per risolvere problemi di vario titolo, dall’ordinario allo straordinario, dalla buca alla monnezza fino ad arrivare ad una programmazione che, spiacenti, fatichiamo a scorgere nel tempo dei parvenu della politica.

Li paghiamo per fare, bene o male, qualcosa. Poi, se han fatto male cinque anni dopo sappiamo cosa fare , o meglio non fare: rivotarli!

Certamente non li foraggiamo per perdere la pazienza, per sbroccare, per insultare, per esimersi anche dal minimo di buona educazione che si esprime in un secco :”Buonasera”.

Io non penso che Nicoletta Zuliani sia l’equivalente di Tina Anselmi o di Nilde Iotti. Penso, più precisamente, che ella stia alla politica come io alla fisica quantistica. Epperò è una eletta del popolo tanto quanto Dario Bellini, anche se non ha la barba e predilige la macchina alle due ruote. Merita rispetto, in ogni caso. In secondo luogo, poi, è una Donna (moglie e madre!) e nei riguardi di una Signora in sé o anche rispetto alle sue discutibilissime idee non si può dire che “fanno schifo”, salvo poi pentirsene.

Ad un politico, ad un amministratore non è concesso perdere la testa. Salvo che, di sua sponte, non abbandoni lo scranno del Consiglio Comunale optando per un posto in curva sud.


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.