Cesare Altobelli Flavet Lazio, Capitale della Cultura :”Nessuna visione, descritta una città che non esiste. Emerse verità umilianti “

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“È stata descritta una Latina che non esiste, senza nessuna visione e, soprattutto, con alcune verità che sono emerse veramente umilianti”: è una dura stroncatura per la città capoluogo quella che arriva da Cesare Altobelli, delegato provinciale di Latina della Fiavet Lazio – Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo -, dopo l’audizione per la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2026.

Il dossier, dal titolo “Latina, bonum facere”, è stato presentato  al Ministero della Cultura da una delegazione composta dalla sindaca Matilde Celentano, dall’assessora all’Urbanistica Annalisa Muzio, dalla direttrice del Museo Cambellotti Antonia Lo Rillo e dall’architetto Daniela Cavallo, direttrice del progetto. In 30 minuti è stato illustrato il dossier mentre nella seconda parte dell’audizione ci sono state le domande della commissione che ne ha approfondito alcuni punti.

“Sono allibito – ha commentato Altobelli -. Latina non ha posti letto per i turisti, nonostante gli 8 alberghi a 4 stelle del tutto inventati dalla relatrice, e i 10 B&B che apparivano ridicoli rispetto alla ricettività prevista di migliaia di turisti per la capitale della cultura. Ho appreso, durante l’audizione, che a Latina i giovani ‘vanno via’, che la governance di un progetto ‘si farà’, che ‘Latina non è una città turistica’, e mi è venuto spontaneo pensare, allora perché avete candidato la seconda città del Lazio a fare questa figura? A cosa serve questa candidatura se non siamo pronti ? Perché chi fa turismo vero, quel poco che c’è a Latina, non è stato mai coinvolto?”.

E’ un fiume in piena Altobelli che continua. “Spiace constatare l’imbarazzo di una presentazione troncata dalla commissione, e la palese difficoltà di rispondere alle legittime domande dei singoli componenti. Imperdonabile l’accostamento della Torre Civica di Latina alla Torre Pontina, si è completamente svilita la valenza architettonica e storica del nucleo di fondazione. Nulla sulla marina se non un richiamo a futuri cambi di destinazione d’uso dalle tempistiche e modalità assolutamente non quantificabili e non condivise. Nulla su ciò che è vero turismo, ovvero ricettività , offerta culturale vera, eventi, budget dedicati. Nulla. Un ‘si farà’ , ‘siamo belli’ , ‘siamo i primi’, siamo ‘rurali’. Una Latina che non c’è più da 20 anni sui 90 che abbiamo alle spalle è andata di scena a Roma, in modo raffazzonato senza nessuna spiegazione del progetto di candidatura”.

“La Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo) è l’associazione di categoria per antonomasia delle Agenzie di Viaggio e più in generale delle imprese del turismo, e con la responsabilità che mi compete come delegato provinciale – conclude Altobelli – auguro che pagine così negative per il turismo di Latina non vengano più scritte. Serve professionalità, ammesso che ci sia, la buona volontà da sola non basta a creare opportunità vere di sviluppo economico in questo settore”.


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