LATINA – Una vera e propria guerra sotterranea sui rifiuti quella che si sta combattendo a suon di missive incrociate tra la Provincia di Latina e la Regione Lazio.

Per i documenti che ha potuto visionare la nostra redazione ci sarebbe in atto un botta e risposta tra via Costa e la Pisana che sarebbe in pressing sulla provincia di Latina per riaprire, motivandola con l’ennesima emergenza che si profila all’orizzonte, la discarica di Borgo Montello.

E’ questo il senso del carteggio tra i due enti nel quale si invita da parte della Regione a valutare più approfonditamente i motivi ostativi che hanno portato l’ente provinciale a dire no ad una riapertura di Borgo Montello.

A tal proposito la Regione infatti chiede alla Provincia di affrontare con tempestività le criticità ormai ben note sul territorio; oltre ad approfondire, fornendo maggiori dettagli, tutti gli aspetti di sostenibilità ambientale del corpo di Rifiuti di Borgo Montello per procedere all’eventuale esercizio dell’impianto o comunque dare evidenza se vi fossero ulteriori elementi di incompatibilità tecnico-ambientale legata alla ripresa dell’esercizio del sito.

Una richiesta talmente urgente che la Regione sarebbe pronta a bypassare anche “l’ “Interdittiva Antimafia” del soggetto gestore dal momento che si è appurato già se tale circostanza può essere superata da un accordo con la Prefettura (si veda il precedente della discarica di Albano Laziale), posto che peraltro risultano già nominati due commissari prefettizi sulla medesima società di cui si discute anche se legato all’esercizio di altro impianto”.

Dunque vista l’immobilità della Provincia la Regione vuole prendere in mano il discorso impianti a Latina e provincia. Peccato però che oltre a Montello ci sarebbe il progetto di Paguro pronta a investire 40 milioni di euro per la bonifica di un sito inquinato e per un’impianto di stoccaggio moderno e per nulla inquinante.

Cosa farà la Provincia e il presidente Stefanelli il cui unico cruccio sembra invece quello di procedere all’elezioni degli organismi dell’Egato che tante polemiche ha scatenato per gli alti emolumenti riservati al presidente e ai consiglieri dell’Ente di gestione dell’Ato Rifiuti, tanto che a destra l’hanno definito l’ennesimo poltronificio targato Zingaretti-D’Amato


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