ROMA – L’intelligenza artificiale sta influenzando pesantemente il processo creativo dei programmatori di software e degli addetti al controllo degli stessi, ottimizzando aspetti importanti come la produttività, la velocità e la qualità del prodotto finale. Grazie all’uso di algoritmi avanzati lo sviluppo delle applicazioni diventa sempre più sofisticato, con soluzioni sempre più rapide ed efficienti.
Chi lavora coi codici nelle fasi di sviluppo e test deve spesso fare i conti con tutta una serie di problemi di difficile soluzione, come errori, difetti e quant’altro. E le tempistiche sempre più risicate determinate da deadline stingenti, non permettono ai programmatori di perdere troppo tempo dietro questo tipo di situazioni. Questo spinge le aziende ad adottare delle strategie che prevedono aggiornamenti quasi settimanali, in grado di correggere il tiro e di provvedere a quell’implementazione che non si è riusciti a compiere con la prima della release del software. Ed è proprio in questo stage del processo produttivo che s’inseriscono quelle che sono conosciute come applicazioni “self-coded”, che altro non sono che applicazioni in grado di generare autonomamente i codici che permettono agli sviluppatori di compiere attività particolarmente lunghe e impegnative, aumentando la loro capacità produttiva, sia in termini di tempo, che di livello qualitativo del proprio lavoro. 


L’intelligenza artificiale non esisterebbe senza il coding, ma ora il coding diventa in parte frutto dell’apporto dell’intelligenza artificiale. Solo una parte, perché la mano e le scelte dello sviluppatore restano ancora centrali, e le sua capacità tecniche non sono rinunciabili. Per questo occorre che gli operatori abbiano una preparazione di alto livello, e con l’offerta formativa Aulab, chi ambisce ad entrare nel mondo della programmazione ha la possibilità di approfondire gli aspetti teorici più importanti, accompagnandoli con esercitazioni pratiche continue, utili per sedimentare le proprie conoscenze in maniera concreta.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono i benefici indiscutibili che l’automazione garantisce nel processo di produzione di software.

 

1. Velocità e produttività

L’intelligenza artificiale sta permettendo ai professionisti impegnati nei processi di creazione, sviluppo e rilascio dei software di operare più velocemente, raggiungendo standard qualitativi più elevati e con un dispendio di risorse economiche decisamente inferiori rispetto agli schemi classici. Gli strumenti a disposizione di sviluppatori, tester e manager li aiutano quindi a diventare più efficienti, alzando l’asticella anche in termini qualitativi.

2. Più spazio alla creatività

I processi automatizzati riducono quindi il tempo da dedicare alla scrittura di codici più banali e noiosi, dando la possibilità allo sviluppatore di approfondire e di impegnarsi maggiormente su quelli che sono gli aspetti creativi, aiutandolo a gestire con più precisione tutti quelli che sono i passaggi critici relativi al proprio lavoro. 

 3. Assistenza intelligente

La programmazione intelligente permette agli sviluppatori di ottenere un supporto prezioso per la loro attività, dandogli modo di ampliare le proprie conoscenze grazie a esempi pratici di codici che non fanno altro che ottimizzare tutto il processo che sta dietro la creazione dei software. 

4. Stime più accurate

L’Intelligenza artificiale, grazie alla capacità di immagazzinare dati importanti in relazione ai lavori svolti in passato, facendo quindi perno sull’esperienza pregressa, aiuta a definire con più precisione il quadro generale relativo al lavoro da compiere, fornendo una stima più precisa sulle tempistiche e sul budget che sarà necessario per la realizzazione del prodotto finale.

5. Decisioni strategiche

Tutti i dati forniti dalla applicazioni intelligenti in relazione alle variabili e alle caratteristiche dei prodotti in lavorazione, permettono al programmatore di prendere delle decisioni strategiche, dando la priorità a quei processi che alla lunga possono risultare più utili e significativi nell’ottica del prodotto finale.

6. Inclusività nel processo creativo

Se il professionista ha un’esperienza limitata, le applicazioni automatizzate lo aiuteranno, rendendo il processo di creazione più inclusivo. E lo stesso discorso lo si può quindi fare anche per quelle persone che pur avendo una preparazione elevata, devono fare i conti con disabilità o condizioni caratterizzate da neurodiversità. 


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